Orig.: Gran Bretagna/Spagna (2000) - Sogg. e scenegg.: Louis Mellis, David Scinto - Fotogr.(Scope/a colori): Ivan Bird - Mus.: Roque Banos - Montagg.: John Scott, Sam Sneade - Dur.: 91' - Produz.: Jeremy Thomas.
Interpreti e ruoli
Ray Winstone (Gary 'Gal' Dove), Ben Kingsley (Don 'Malky' Logan), Ian McShane (Teddy Bass), Amanda Redman (Deedee Dove), James Fox (Harry), Julianne White (Jackie), Cavan Kendall (Aitch), Alvaro Monje (Enrique), Robert Atiko (Andy), Nieves del Amo Oruet . (hostess)
Soggetto
Uscito dal carcere dopo molti anni, il gangster Gal Dove si é trasferito in Spagna, dove si gode il sole in compagnia della moglie Deedee e di una coppia di amici. La tranquillità finisce con l'arrivo dall'Inghilterra di Don Logan, il suo ex capo, che lo invita a rimettersi al lavoro per svaligiare una banca finora inviolata. Gary non ne vuole sapere e dice di essersi ormai ritirato in pensione. Questo rifiuto manda su tutte le furie Don, il quale minaccia l'amico ("Io non ti lascerò essere felice"), chiama un taxi e sembra voler andare via. Poi però torna alla villa, affronta Gal, lo picchia a sangue. Interviene Deedee che con un colpo di fucile elimina Don. Gal però a questo punto intuisce che è meglio far finta di niente. Si presenta perciò a Londra, disposto ad effettuare il colpo che in effetti viene portato a termine per il meglio. Teddy, il capo inglese, ha però capito quello che è successo in Spagna, cerca col terrore di far confessare Gal, che però non cede ma torna a casa senza la parte prevista del bottino. Sotto la piscina della villa, Gal parla con Don morto e con il mostro che per lui ha rappresentato in vita.
Valutazione Pastorale
Il racconto si inserisce nel filone gangsteristico ma non si tratta di un film sul mondo dei ladri e delle rapine, ma sulla possibilità di riscatto dal passato. Alcuni cliché del genere vengono ripresi con ironia attraverso un andamento che rimanda a quello delle 'stripes', delle strisce a fumetti. Tutto sembra vero, ma nulla lo è. Il taglio prevalente è onirico e insieme psicologico. Se una prima impressione suggerisce l'idea di un raccontino consolatorio e innocuo, ad una attenzione un po' più approfondita emerge il percorso di una storia di liberazione, di amore che redime, di compartecipazione. Allora il tono metaforico è quello che meglio racchiude i diversi passaggi di un copione che presenta non pochi simbolismi: il masso che cade, l'acqua che ripulisce... Film ben fatto ma certo non sempre chiaro né di facile interpretazione. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, a motivo delle non poche ambiguità sul piano visivo ed espressivo.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Stessa attenzione è da tenere in occasione di passaggi televisivi.