Orig.: Stati Uniti (2010) - Sogg.: tratto da "Shrek", libro illustrato di William Steig - Scenegg.: Josh Klausner, Darren Lemke - Fotogr.(Scope/a colori): Yong Duk Jhun - Mus.: Harry Gregson Williams - Montagg.: Nick Fletcher - Dur.: 93' - Produz.: Dreamworks Animation. - In 3D
Soggetto
Shrek e Fiona si sono sposati e hanno tre figli vivaci e incontrollabili. Shrek fa il padre di famiglia e sembra contento. Ma un giorno il ripetersi delle situazioni quotidiane, il doversi adattare al ruolo di fenomeno da divertimento per turisti lo fanno svegliare dal torpore. Sente nostaglia per quando era un vero 'orco', e vorrebbe rivivere quei tempi. Il perfido nano Tremotino ha quindi buon gioco nel convincerlo che il desiderio può realizzarsi: Shrek tornerà l'orco di un tempo e in cambio rinuncerà ad un giorno della sua vita passata. L'incantesimo è compiuto, ma solo quando incontra l'amico Ciuchino che non lo riconosce, Shrek comincia a sospettare l'inganno: il giorno che gli é stato tolto é quello della sua nascita, e quindi nulla é mai accaduto: non si é mai sposato, non ha mai avuto figli, e Tremotino é diventato il Re del regno di Molto Molto Lontano. Per ribaltare la situazione, Shrek deve ora impegnarsi con forza, puntando sulla volontà di ritrovare la felicità perduta, rappresentata dalla sua famiglia. Un tesoro di cui non aveva compreso in pieno l'importanza.
Valutazione Pastorale
Nove anni dopo l'inizio (il primo titolo uscì in Italia il 15 giugno 2001), la saga di Shrek é (dovrebbe essere) conclusa. Si comincia infatti con "C'era una volta..." e con il riassunto delle puntate precedenti, per raccontare una vicenda che punta direttamente al lieto fine. Che arriva, va detto, non come banale conclusione ma come convinta adesione ad un'idea di famiglia, fonte di ricchezza, crescita, lievito di affetti. Il quarto capitolo é semplice e intenso, sfrenato e spettacolare, ironico e commovente. L'animazione della Dreamworka raggiunge livelli di dinamicità ormai vicini alla perfezione, e il 3D aggiunge qualche tocco di azione in più (ma non tanto). L'espediente narrativo non è nuovo. Chi ricorda "La vita è meravigliosa", il poetico film di Frank Capra del 1947, ritrova qui molti agganci. E il paragone tra i due tioli non stona affatto. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, e nell'insieme semplice.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte occasioni successive per ragazzi e per tutta la famiglia.