Orig.: Belgio/Francia/Canada (2009) - Sogg. e scenegg.: Micha Wald - Fotogr.(Scope/a colori): Jean Paul De Zaeytijd - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Susana Rossberg - Dur.: 100' - Produz.: Jacques Henri & Olivier Bronckart.
Interpreti e ruoli
Jonathan Zaccai (Simon), Popeck (Ernest), Abraham Leber (Maurice), Irène Herz (Mala), Nassim Ben Abdelmoumen (Hadrien), Marta Domingo (Corazon), Ivan Fox . (Jorge)
Soggetto
A Bruxelles Simon, 35 anni senza lavoro e con poca voglia di cercarlo, vive con il padre Ernest, ex deportato. Al nipotino Hadrien, figlio di Simon e di Corazon, una spagnola che lo ha lasciato, il nonno racconta i terribili ricordi dei campi di sterminio. Quando Ernest muore, la famiglia decide di andarlo a seppellire in Ucraina, terra dei padri. Comincia così un viaggio in macchina, con la bara caricata insieme a Hadrien, e al fratello di Ernest, Maurice.
Valutazione Pastorale
La parte iniziale serve a presentare i personaggi e a creare le premesse per la seconda, tutta on the road. Il racconto appare improntato a quello spirito ebraico europeo, decisamente diverso da alcuni modelli americani indicati, quale Woody Allen o i fratelli Cohen. C'è molto umorismo, quasi sempre rivolto a ironizzare con la lente del grottesco su problemi piccoli e grandi rivolti alle notizie che arrivano da Israele. Più in profondità sembra di poter dire che il copione tenda a denunciare e esorcizzare il rischio incombente della perdita di memoria. Simon infatti é poco sensibile ai temi dell'olocausto e delle problematiche tra Israele e Palestina. Il nonno trova maggiore ascolto in Hadrien. Ecco dunque il campanello d'allarme: tra l'anziano e il piccolo, la generazione di mezzo potrebbe scavare il solco del calo di identità. Ne deriva un film più sfaccettato di quel che possa sembrare, e che, dietro il taglio estroverso, offre anche motivi di riflessione. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e in prevalenza brillante.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito da prporre come specchio attendibile della situazione della cultura ebraica nell'Europa contemporanea.