SNATCH-LO STRAPPO

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Mafia, Violenza
Genere
Grottesco
Regia
Guy Ritchie
Durata
102'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
Snatch
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Musiche
John Murphy
Montaggio
John Harris

Orig.: Gran Bretagna (2000) - Sogg. e scenegg.: Guy Ritchie - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tim Maurice Jones - Mus.: John Murphy - Montagg.: John Harris - Dur.: 102' - Produz.: Matthew Vaughn.

Interpreti e ruoli

Benicio Del Toro (Franky quattrodita), Dennis Farina (Avi), Brad Pitt (Mickey O'Neil), Rade Sherbedija (Boris lametta), Jason Statham (il Turco), Stephen Graham (Tommy), Robbie Gee (Vinny), Lennie James (Sol), Vinnie Jones (Tony pallottola al dente), Alan Ford . (Testarossa)

Soggetto

Franky, corriere della mala, viene spedito a New York con il compito di consegnare un diamante di 86 carati ad Avi, famoso e temuto boss mafioso. Nel viaggio, Franky fa tappa a Londra e qui si fa convincere da Boris Lametta, malavitoso russo, a scommettere su un incontro di boxe illegale. Si tratta in realtà di una trappola per distrarlo e rubargli il prezioso. Intanto due pivellini con ambizioni, il Turco e Tommy, cercano di diventare importanti mettendo in piedi un match truccato con Testarossa, boss locale che alleva maiali ai quali spesso dà in pasto chi cerca di fregarlo. Sul ring lo zingaro Mickey vince l'incontro, viene corteggiato subito dai due 'giovani' ma nell'incontro successivo non mantiene gli impegni e li mette nei guai: Testarossa vorrebbe eliminarli ma poi li lascia cercando invece di assoldare Mickey. Nel frattempo a New York Avi, stufo di aspettare e convinto di essere stato beffato, prende l'areo e arriva a Londra per vendicarsi. Tutti rincorrono tutti fino alla generale resa dei conti al suono dei mitra. Alla fine il Turco e Tommy ritrovano il gioiello preso dal cane, e lo piazzano ad un rivenditore che subito chiama Avi tornato negli States. Si ricomincia...

Valutazione Pastorale

Se si può concordare sul fatto che il tono prevalente del film é quello grottesco, molto più cauti bisogna essere nell'esaminarlo più da vicino. Certo il taglio narrativo é quello del videoclip: ritmo serrato, immagini spezzate, schermo tagliato, montaggio incalzante. Ma tutto questo apparato formale é al servizio di una storia che lascia estremamente perplessi. Si vorrebbero richiamare le strisce dei fumetti anni '50 e '60 con i pugni e gli spari disegnati e scritti. Ma appunto lì c'era la distanza dell'immagine ferma. Qui la dinamica implica un accumulo indiscriminato di esagerazioni e di eccessi, si procede a descrivere un atto criminoso dopo l'altro senza mai sosta né respiro. Ne deriva che il racconto si risolve in una sequela di violenze alla lunga compiaciuta e artificiosa: violenze grevi, pesanti, fastidiose. Sembra quasi che al di fuori di quello che si vede non esista niente altro, e il finale con il suo senso di circolarità ne costituisce la conferma. Tendenziosa poi la sequenza iniziale, quando i rapinatori travestiti da ebrei farneticano sulla figura della Madonna. Da tutto questo deriva che il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inaccettabile, e negativo per quel senso di 'normalità' e di 'ovvietà' attribuito al clima violento. UTILIZZAZIONE: l'utilizzo é da evitare, sia in programmazione ordinaria sia in altre occasioni. Va ricordato che il film non ha divieti, e quindi potrà essere trasmesso tranquillamente in televisione: attenzione sarà da porre da parte di genitori e famiglie nei riguardi dei più piccoli.

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