SOGNANDO L’AFRICA

Valutazione
Accettabile, realistico
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Letteratura, Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Hugh Hudson
Durata
108'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
J dreamed of Africa
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Paula Milne, Susan Shilliday tratto dal libro 'Sognavo l'Africa' di Kuki Gallmann
Musiche
Maurice Jarre
Montaggio
Scott Thomas

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto dal libro 'Sognavo l'Africa' di Kuki Gallmann - Scenegg.: Paula Milne, Susan Shilliday - Fotogr.(Scope/a colori): Bernard Lutic - Mus.: Maurice Jarre - Montagg.: Scott Thomas - Dur.: 108' - Produz.: Stanley R.Jaffe, Allyn Stewart.

Interpreti e ruoli

Kim Basinger (Kuki Gallmann), Vincent Perez (Paolo Gallmann), Liam Aiken (Emanuele a 10 anni), Garrett Strommen (Emanuele a 16 anni), Eve Marie Saint . (la madre di Kuki)

Soggetto

Kuki, 25 anni,è divorziata ed ha un figlio piccolo, Emanuele, con cui vive a Venezia. Conosce Paolo Gallmann, uomo vitale e dinamico. Si innamorano, si sposano e insieme decidono di andare in Africa, un viaggio che era da tempo nei sogni di entrambi. Nella pianura di Laipikia, in Kenia, la coppia comincia a gestire un ranch di notevoli dimensioni. Le difficoltà non mancano. Si tratta di cambiare mentalità nei confronti della vita quotidiana : i tempi, i ritmi, il clima, il carattere degli indigeni. Kuki poi deve badare al figlio piccolo, mentre Paolo spesso si allontana con gli amici per alcune battute di caccia che lo tengono lontano per lunghi periodi senza che lui riesca ad avvertire. Le piogge improvvise, gli animali feroci che si affacciano durante la notte rappresentano pericoli continui per il raccolto, per la casa, per le persone. C'è inoltre il problema dei bracconieri, che uccidono gli animali per rubare le parti più commercialmente utili. Emanuele va a scuola in città, la mamma arriva qualche volta dall'Italia e cerca di convincere la figlia a tornare a casa. Poco dopo Kuki rimane incinta, è una bambina, Sveva, ma il padre non fa in tempo a rallegrarsene: lungo una strada lontana, viene investito e muore. Kuki cerca di riprendere la normale attività. Emanuele, ormai grande, é tornato dalla scuola, riceve la notizia dell'ammissione al college in Inghilterra ma rifiuta. Mentre si dedica ai serpenti, sua grande passione, uno dei rettili lo morde. I soccorsi sono inutili. Emanuele muore. Colpita duramente ancora una volta, Kuki tuttavia non vuole arrendersi. L'Africa é ormai la sua casa.

Valutazione Pastorale

Kuki Gallmann ha oggi 56 anni, non si é più mossa dal Kenia ed anzi (ricordano i titoli di coda) in anni più recenti all'interno del ranch ha promosso il "Centro di Educazione Ambientale" ed ha poi dato vita alla "Gallmann Memorial Foundation" finalizzata a promuovere il rapporto tra attività umane e protezione dell'ambiente. Il libro su queste sue esperienze africane é stato pubblicato in Italia nel 1991 e tradotto in 15 lingue. Personaggi autentici, fatti veri: non c'è dubbio che la protagonista rappresenti una figura femminile forte e concreta, in grado di non arrendersi, di superare il dolore grazie alla consapevolezza di essere impegnata ad affermare valori importanti, la famiglia, il lavoro, l'armonia tra ambienti costruiti e naturali. Dispiace che queste encomiabili intenzioni non siano supportate da un'adeguata tensione narrativa. Bei paesaggi, belle immagini ma ritmi tutto sommato blandi, poco incisivi, quasi mai in grado di dare convinzione ai drammi che si stanno svolgendo. Abbastanza piatto sul piano espressivo, il film, dal punto di vista pastorale, propone situazioni e caratteri comunque positivi, ed é da valutare come accettabile, e realistico per il legame con i fatti veri dai quali deriva. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria. Da proporre come spettacolo di facile ricezione, e in eventuali confronti Europa/Africa.

Le altre valutazioni

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