SOMETHING GOOD

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Cibo, Male, Politica-Società, Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Luca Barbareschi
Durata
111'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Italia
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Francesco Arlanch, Luca Barbareschi, Anna Pavignano liberamente tratto dal romanzo "Mi fido di te" di Massimo Carlotto e Francesco Abate
Musiche
Marco Zurzolo
Montaggio
Walter Fasano

Orig.: Italia (2012) - Sogg.: liberamente tratto dal romanzo "Mi fido di te" di Massimo Carlotto e Francesco Abate - Scenegg.: Francesco Arlanch, Luca Barbareschi, Anna Pavignano - Fotogr.(Scope/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Marco Zurzolo - Montagg.: Walter Fasano - Dur.: 111' - Produz.: Luca Barbareschi per Casanova Multimedia con RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Luca Barbareschi (Matteo), Zhang Jingchu (Xiwen), Kenneth Tsang (Mr. Feng), Gary Lewis (Gregory Poulson), Michael Wong (commissario Xi Chan), Carl Long Ng (Xhao), Frank Crudele (Tomas Hodek), Branko Djuric (Mirko), Eddy Ko (Mr. Lao), Ankie Beilke (Monique), Alessandro Haber (capitano Poloni), Daria Baykalova (Olga), Lucy Sheen . (Fan)

Soggetto

L'italiano Matteo lavora per il gruppo Feng, multinazionale con base a Hong Kong che, tra le altre, svolge attività di commercio di cibo contraffatto nel mondo. Inseguito dalle autorità cinesi e italiane, Matteo scappa dall'Italia con un carico di alimenti adulterati di proprietà del gruppo. Qualche tempo dopo, a Hong Kong, nominato dallo stesso Mr. Feng responsabile del commercio internazionale, Matteo incontra per caso la giovane Xiwen, che ha aperto un ristorante in ricordo del figlioletto morto per aver ingerito un alimento adulterato. L'attività non procede molto bene e Matteo decide di aiutarla. I due si innamorano prima di conoscere il terribile motivo che li unisce, destinato a cambiare le loro vite.

Valutazione Pastorale

Si mangia troppo (e spesso male) nei Paesi 'progrediti'; si mangia poco (e spesso male) nei Paesi che attendono ancora uno sviluppo equilibrato. Il punto d'incontro è dunque il 'mangiare male', il che accade perché esistono ramificate strutture internazionali che hanno costruito la loro attività sul riciclaggio di cibi scaduti, andati a male, deteriorati. Su questo commercio deprecabile e delittuoso Luca Barbareschi ha costruito una storia insolita e coraggiosa, interamente girata ad Hong Kong, in uno scenario livido e misterioso, ottimamente fotografato da Arnaldo Catinari. La triste attualità dell'argomento, le sue implicazioni economiche, forse politiche, certo civili e sociali si intersecano con il cambiamento dettato dal sentimento che nasce improvviso. Certo l'amore non basta a redimere le colpe, e tutti pagano con la vita l'aver giocato troppo lungo con la manipolazione del destino altrui. Il Barbareschi attore e il regista si muovono lungo un ventaglio drammaturgico che entra nel dramma e sfiora il melò. Il problema però c'è, e il campanello d'allarme suona con forza. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come proposta per avviare riflessioni sul tema centrale del cibo e delle sue molte diramazioni a livello globale.

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