Orig.: Francia (2011) - Sogg.: Stéphane Rybojad, Michael Cooper - Scenegg.: Stéphane Rybojad, Michael Cooper, Emmanuelle Collomb - Fotogr.(Scope/a colori): David Jankowski - Mus.: Xavier Berthelot - Montagg.: Stéphane Rybojad, Erwan Pecher - Dur.: 107' - Produz.: Thierry Marro, Benoit Ponsaille, Stéphane Ribojad.
Interpreti e ruoli
Diane Kruger (Elsa Casanova), Djimon Hounsou (Kovax), Benoit Magimel (Tic Tac), Denis Ménochet (Lucas), Raphael Personnaz (Elias), Alain Figlarz (Victor), Marius (Marius), Mehdi Nebbou . (Amin), Raz Degan (Zaief), Tcheky Karyo (ammiraglio Guezennec), Morjana Alaoui (Maina)
Soggetto
Quando arriva la notizia che Elsa Canovas, corrispondente di guerra, è stata rapita dai talebani che la tengono in ostaggio, il governo francese decide subito l'invio in Afghanistan di una forza speciale antiterrorismo. Il gruppo di soldati scelti si mette in movimento, raggiunge il luogo del sequestro in Pakistan, individua la persona, riesce a liberarla con un bliz preciso e incisivo. Zaief, capo della frazione talebana, tuttavia non si rassegna e scatena i propri seguaci alla caccia dei liberatori. Bloccata la strada principale, ai soldati francesi per tornare dal Pakistan all'Afghanistan non resta che passare dalle montagne interne, impervie e desolate. E' un viaggio di ritorno che mette tutti a dura prova, tra neve, freddo e tempeste. Incalzati dai più esperti soldati talebani, alcuni soldati pagano con la vita. Elsa riesce a tornare alla base e aiuta i soccorsi a tornare sul posto e salvare i due ufficiali superstiti.
Valutazione Pastorale
Il cinema francese prova a cimentarsi con il genere 'bellico/azione/dramma', partendo da situazioni con un preciso fondo tra cronaca e storia. Nel finale vengono ringraziati i giornalisti che garantiscono l'informazione sui fatti, oltre alle forze armate che rischiano la vita in zone ad alto rischio. In uno scenario naturale certo molto affascinante, e affidato ad un montaggio di buon livello espressivo, il copione si sforza di essere teso, incalzante, pieno di tensione. Purtroppo, nonostante l'impegno sotto il profilo visivo, la regia non crea mai una vera tensione emotiva, i caratteri restano al livello di stereotipo, le emozioni autentiche latitano. Resta una pellicola comunque ben realizzata, per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e semplice, quanto alla forma espressiva.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in seguito, nonostante i limiti sopra indicati, come prodotto spettacolare su temi attuali. Qualche attenzione per minori e piccoli è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.