STONEWALL

Valutazione
Inaccettabile, Negativo
Tematica
Omosessualità
Genere
Drammatico
Regia
Nigel Finch
Durata
98'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
STONEWALL
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Rikki Beadle Blair liberamente trat
Musiche
Michael Kamen, Randal Poster
Montaggio
John Richards

Sogg.: liberamente trat-to dal libro "Stonewall" di Martin Duberman - Scenegg.: Rikki Beadle Blair - Fotogr.: (normale/a colori) Chris Seager - Mus.: Michael Kamen, Randal Poster - Montagg.: John Richards - Dur.: 98' - Produz.: Christine Vachon VIETATO AI MINORI DEGLI ANNI DICIOTTO

Interpreti e ruoli

Guillermo Diaz (La Miranda), Frederick Weller (Matty Dean), Bruce Mac Vittie (Skinni Vinnie), Brendan Corbalis (Ethan), Duane Boutté (Bostonia), Peter Ratray, Dwight Ewell, Matthew Faber, Michael McElroy, Luiz Guzman, Joey Dedio, Tim Artz, Margaret Gibson

Soggetto

Nell'estate del 1968, il giovane Matty Dean, omosessuale di pro-vincia, giunge a New York e si introduce in un locale di transessuali di Greenwich Village, lo "Stonewall", dove, durante un controllo brutale della polizia, prende le difese del travestito portoricano La Miranda e finisce con lui in prigione. A pagare per loro la cauzione è Bostonia, altro omosessuale che amoreggia segretamente col proprietario del locale, il mafioso Skinni Vinnie. Matty, iniziata una relazione con La Miranda, viene poi a contatto con un gruppo di omosessuali, che intendono sensibilizzare l'opinione pub-blica sulla discriminazione di cui sono oggetto, e conosce Ethan, un giovane insegnante. La Miranda lo invita ad una cerimonia di "vestizione" di un neo-fita, e i due si mettono insieme. Successivamente Matt si traveste per salvare l'amico dalla chiamata alle armi, scandalizzando i selezionatori. Questo gruppo inizia una provocazione pubblica nei locali, con giornalista e foto-grafo al seguito, mentre Vinnie chiede invano a Bostonia di cambiare sesso chirurgicamente. Poi il gruppo gay sfila a Philadelphia tra l'indifferenza generale. Ethan convince Matt a seguirlo in una vacanza al Nord, dove la maggiore tolleranza è in realtà solo apparenza. Poiché l'attrice Judy Garland è morta per consolare Bostonia, sua fan, Vinnie la porta a prendere un gelato e si abbandona in pubblico a provocatorie effusioni. Matt, che deluso da Ethan è tornato con La Miranda (che ha smesso i panni femminili), va con l'amico allo "Stonewall" dove una nuova retata, condotta con maggior bruta-lità della prima, provoca la rivolta dei transessuali.

Valutazione Pastorale

Lo scopo del film sembra a prima vista quello di rappresentare le vessazioni e le discriminazioni (autentiche e del tutto censu-rabili), ai danni dei travestiti e dei gay a New York nel 1968. Ma non pensia-mo che occorresse un ennesimo film, per giunta "storico", a rafforzare le conquiste sociali e di immagine ottenute dal "popolo gay" ultimamente in tanti Paesi del mondo. Banalizzando l'assunto con scenette erotico-sentimen-tali da telenovela, sembrerebbe che il regista si proponga di far vedere il mondo gay come un mondo ormai "normale". Ma è arduo considerare "nor-male", ieri come oggi, un individuo maschio che implora il partner, maschio anch'egli ma travestito da donna, di privarsi chirurgicamente degli attributi che madre natura gli ha dato, per poterlo sposare. L'occupazione gay di inte-ri settori della cultura ed il permissivismo che certi Paesi, cloroformizzati da certe spinte ideologiche, accordano loro, testimoniano invece un caos cre-scente in cui, purtroppo, nessuno ha più il coraggio di stabilire un limite che preservi sì i gay dalle vessazioni altrui, ma ne contenga anche il provocatorio e inaccettabile proporsi a modello rassicurante di "vita sana e normale".

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