STORIE DI CAVALLI E DI UOMINI

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Animali, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Benedikt Erlingsson
Durata
77'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Germania, Islanda, Norvegia
Titolo Originale
Hross i oss
Distribuzione
P.F.A. Films
Musiche
David Por Jonsson
Montaggio
David Alrxander Corno

Orig.: Islanda/Germania/Norvegia (2013) - Sogg. e scenegg.: Benedikt Erlingsson - Fotogr.(Normale/a colori): Bergsteinn Bjorgulfsson - Mus.: David Por Jonsson - Montagg.: David Alrxander Corno - Dur.: 77' - Produz.: Mogador Film, Hrossabrestur, Filmhuset AS.

Interpreti e ruoli

Ingvar E. Sigurdsson (Kolbeinn), Charlotte Boving (Solveig), Helgi Bjornsson (Egill), Steinn Armann Magnusson (Vernhardur), Kristbjorg Kjeld (Hildur), Sigridur Maria Egilsdottir (JòHANNA), Juan Camillo Roman Estrada (Juan Camillo), Halldora Geirhardsdottir (Asa), Atli Rafn Sigurdsson (Oli), Kjartan Ragnarsson . (Grimur)

Soggetto

In un remota valle dell'Islanda, un uomo, Kolbein, ama una giumenta ma è a sua volta amato da Solveig. Spiati da binocoli, ecco un contadino restare accecato da un filo spinato; un trattore che scivola giù verso la montagna, un cavallo che nuota per fare rifornimento di vodka; un altro sventrato per trovarvi riparo dal gelo. Lo scontro è a cielo aperto, difficile indicare il vincitore...

Valutazione Pastorale

Cinema islandese, quasi fuori dal mondo, esordio alla regia (di due anni fa) dell'attore Benedikt Erlingson, messosi in evidenza nel 2013 ne "Il grande capo" di Lars Von Trier . Spazi incontaminati nei quali la distanza si riduce solo grazie ai binocoli utili per vedere, sorvegliare, spiare. L'aria fredda tende al gelido e eccita gli animi. La sopravvivenza è una sfida affidata ad un confronto tra uomo e animale, con il primo in chiara difficoltà nel gestire istinti e emozioni. Ben presto, il racconto si lascia andare e estremizza, tra cavalli e uomini saltano gli schemi e si guarda alla sopravvivenza. Il copione vira nel taglio radicale, apre le porte alla follia e respira l'aria esagitata della troppa bellezza. D'amore si muore e qui succede così. Abbandonati pensieri e timori, uomo e donna si affrontano in una tensione nervosa che sa di filosofia impazzita. Ma lasciarsi andare talvolta è indispensabile e rimette a posto equilibri scoperti. L'Islanda forse è il luogo dei nostri sogni (incubi) nascosti. Seguiamoli tra paure e voglia di rigettare la logica. E adesso pover'uomo?. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film si rivolge, più che alla programmazione ordinaria, ad occasioni mirate, per un pubblico disposto a confrontarsi con linguaggi insoliti, aspri, di provocatorio senso simbolico.

Le altre valutazioni

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