Interpreti e ruoli
Ludovica Francesconi (Marta), Giuseppe Maggio (Arturo), Gaja Masciale (Federica), Jozef Gjura (Jacopo), Eleonora Gaggero (Beatrice), Franco Ravera . (Direttore Morana), Gianni Bisacca (Dottore)
Soggetto
Marta è una ragazza solare, dalla simpatia trascinante, ma non particolarmente avvenente. Rimasta orfana da piccola vive con i suoi migliori amici, Federica e Jacopo. Il suo più grande desiderio è quello di essere amata, ma non da un ragazzo qualsiasi, lei vuole il più bello di tutti, Arturo….
Valutazione Pastorale
“Sul più bello”, opera prima di Alice Filippi, regista con una lunga esperienza come aiuto di Carlo Verdone e, in ambito internazionale, di Ron Howard (“Inferno”, 2015), Sam Mendes (“Spectre”, 2015) e Clint Eastwood (“Ore 15:17. Attacco al treno”, 2017), ci racconta la storia di Marta (Ludovica Francesconi). Rimasta orfana a tre anni e affetta da una malattia inguaribile la ragazza vive, quasi in simbiosi, con gli amici di sempre, Federica (Gaja Masciale) e Jacopo (Jozef Gjura), e si mantiene leggendo annunci commerciali in un grande supermercato. Consapevole di sé e del poco tempo che le rimane, Marta è alla ricerca dell’amore, vuole essere amata e punta in alto: vuole il ricco, bello e corteggiatissimo Arturo (Giuseppe Maggio). Apparentemente fuori dalla sua portata, Marta saprà conquistarlo con la sua sincerità disarmante e la sua insopprimibile gioia di vivere. Il film è una sorta di favola moderna, surreale, quasi una graphic novel ironica, anche nei confronti della malattia. È commovente quanto a basta a coinvolgere emotivamente lo spettatore, senza cercare di strappare lacrime, anzi cercandone piuttosto i sorrisi: come non ridere, infatti, delle disavventure di Marta, con i suoi impacci e la sua goffaggine, ma anche la testardaggine e l’ottimismo, il coraggio e la positività con cui affronta la vita. Punto di forza del film è sicuramente l’interpretazione di Ludovica Francesconi, che ricorda molto, anche nell’aspetto, la Audrey Tautou di “Il favoloso mondo di Amélie” (2001), senza dubbio valida e originale l’ambientazione torinese, la regia sicura ed esteticamente accattivante, come l’orecchiabile e azzeccata colonna sonora. Qualche perplessità suscitano però alcuni passaggi della sceneggiatura, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, carenti di spessore emotivo, e nella descrizione di alcune situazioni, affrontate in maniera troppo disinvolta e superficiale. Dal film è stato tratto il libro omonimo, scritto da Eleonora Gaggero. Dal punto di vista pastorale il film “Sul più bello” è da valutare come brillante, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con particolare attenzione ai minori e ai ragazzi per la problematicità di alcuni temi e situazioni.