Orig.: Italia (2010) - Sogg.: tratto dal libro "La bellezza e l'inferno. Scritti 2004-2009" di Roberto Saviano - Scenegg.: Maurizio Braucci, Giuseppe Gagliardi, Massimo Gaudioso, Salvatore Sansone, Stefano Sardo - Fotogr.(Scope/a colori): Michele Paradisi - Mus.: Peppe Voltarelli - Montagg.: Simone Manetti - Produz.: Margherita Film, Gianluca Curti per Minerva Film in collaborazione con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Clemente Russo (Michele), Giorgio Colangeli (Sabatino), Carmine Recano (Rosario), Rade Serbedzjia (Vinko), Susanne Wolff (Petra), Raitz (Salvatore Vitiello), Sascha Zacharias (Caroline), Damir Todorovic (Sasha), Claudia Ruffo (Luisella), Luisa Di Natale (Luisella giovane), Luis Molteni, Linda Chang.
Soggetto
Creciuto nel degrado di certa periferia napoletana, Michele sconta otto anni di carcere perchè coinvolto in un omicidio commesso dall'amico Rosario. Quando esce, il suo fisico poderoso lo porta a entrare nel mondo del pugilato. Combatte, vince, sembra ben avviato quando gli viene ordinato di perdere. Si ribella, fugge in Germania, conosce Vinko, partecipa ai ring clandestini di Berlino, torna a Napoli in occasione della morte del nonno. Qui assiste all'uccisione dell'amico Rosario. Allora si affida all'ex allenatore Sabatino per cercare una via d'uscita...
Valutazione Pastorale
Nell'idioma dei Sioux d'America, Tatanka vuol dire 'Bisonte'. Anche se a interpretare Michele/Tatanka c'è Clemente Russo (medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino 2008), la storia è inventata: inevitabile il richiamo alla abbondante mitologia che il cinema ha offerto sul pugilato e su questo sport come occasione di riscatto individuale. Qui Michele comincia a delinquere da adolescente, si avvicina alla boxe per crescere e poi capisce che deve fuggire da quel contorno gangsteristico che circonda anche il ring. La malavita inquina tutto, ribellarsi appare un' impresa quasi impossibile. Tutta la prima parte sembra un seguito di "Gomorra" (l'autore è lo stesso, Saviano), poi Gagliardi interviene, cercando di virare dal plot di denuncia a quello spettacolare-drammatico. Nel disegnare i contorni di un "inferno senza uscita", la regia risulta forte e incisiva, non rinunciando a mettere in scena i combattimenti con sangue e ferite, e inclinando più verso un tragico pessimismo che non verso un edulcorato finale. La strada per sconfiggere camorra e affini è ancora lunga e la boxe forse non basterà a salvare i ragazzi. Diviso tra momenti efficaci e altri meno riusciti, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e forse più utilmente proposto in occasioni mirate per avviare riflessioni su molti temi (criminalità organizzata, giovani, pugilato, ribellione...). Molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.