TE LO LEGGO NEGLI OCCHI

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Valia Santella
Durata
82'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Sacher distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Valia Santella, Heidrun Schleef Valia Santella, Linda Ferri
Musiche
Paolo Fresu
Montaggio
Clelio Benevento

Orig.: Italia (2004) - Sogg.: Valia Santella, Linda Ferri - Scenegg.: Valia Santella, Heidrun Schleef - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tommaso Borgstrom - Mus.: Paolo Fresu - Montagg.: Clelio Benevento - Dur.: 82' - Produz.: Nanni Moretti, Anelo Barbagallo.

Interpreti e ruoli

Stefania Sandrelli (Margherita), Teresa Saponangelo (Chiara), Camilla Di Nicola (Lucia), Luigi Maria Burruano (Carlo), Ernesto Mahieux . (Mico), Mariano Rigillo (Longone), Stefano Abbati (Sandro), Silvia Cohen (Claudia), Catherine Spaak (conduttrice tv), Cloris Brosca . (Marinella)

Soggetto

Margherita, donna matura, ha un rapporto conflittuale con la figlia Chiara. Da Napoli quest'ultima si è trasferita a Roma, dove lavora e vive con la figlioletta Lucia. La nonna, che invece sente ancora forte il richiamo della natia Napoli, sta attraversando un momento personale e professionale molto difficile: da anni cantante affermata, adesso é costretta a fermarsi a causa di un serio problema alle corde vocali. Un giorno Margherita, presa da improvvisa voglia di evasione, prende con se la nipotina e va a Napoli, senza avvertire nessuno. Lucia soffre di asma: in assenza di notizie, la paura si impadronisce di Chiara e una forte rabbia prende Carlo, marito di Margherita che é a conoscenza di qualche avventura extraconiugale della moglie. I rischi corsi dalla bambina servono però a fare aprire gli occhi un po' a tutti. Quando la situazione si ripiana e torna la tranquillità, Margherita, anche per farsi perdonare, trova la forza per eseguire una canzone alla sua vecchia maniera.

Valutazione Pastorale

L'opera prima della napoletana Valia Santella (nata nel 1965) avviene all'insegna di una vicenda dai toni bassi e assai discreti. La regista osserva con scrupolo e attenzione le tre generazioni di donne a contrasto (nonna, figlia, nipote) e le segue con l'obiettivo non troppo nascosto di farle procedere verso un riavvicinamento. Problemi e affanni della vita quotidiana sono descritti senza lasciarsi andare a eccessi o pretesti. La riconciliazione finale é l'invito a stemperare con un sorriso asprezze e incomprensioni di ogni giorno. Acerbo e un po' ingenuo, il copione scorre grazie alla buona disponibilità degli interpreti. Costruito come una favoletta quasi realistica, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e nell'insieme certamente semplice. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare come prodotto italiano che si affaccia sul tema della famiglia e del rapporto tra generazioni.

Le altre valutazioni

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