The Crown 6. Parte II

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Cronaca, Dolore, Donna, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Giovani, Libertà, Malattia, Mass-media, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo, Morte, Politica, Politica-Società, Potere, Storia, Tematiche religiose
Genere
Biografico, Drammatico, Psicologico, Storico
Regia
Stephen Daldry
Durata
Stagione 6, episodi 60, durata 50'-60'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Regno Unito, Stati Uniti
Titolo Originale
The Crown
Distribuzione
Netflix
Soggetto e Sceneggiatura
Peter Morgan
Fotografia
Adriano Goldman, Ben Wilson, Stuart Howell, Rasmus Videbæk, Sophia Olsson
Musiche
Martin Phipps
Montaggio
Celia Haining, Simon Brasse, Paulo Pandolpho, Richard Graham, Stuart Gazzard, Daniel Greenway, Amy Hounsell, Adam Biskupski
Produzione
Andrew Eaton, Peter Morgan, Stephen Daldry. Casa di produzione: Netflix, Left Bank Pictures, Sony Pictures Television

Serie disponibile sulla piattaforma Netflix

Interpreti e ruoli

Imelda Staunton (Elisabetta II), Janathan Pryce (Principe Filippo), Dominic West (Principe Carlo), Lesley Manville (Principessa Margaret), Ed McVey (Principe William), Luther Ford (Principe Harry), Meg Bellamy (Catherine Middleton), Olivia Williams (Camilla Shand), Olivia Colman (Elisabetta II), Claire Foy (Elisabetta II), Elizabeth Debicki (Lady Diana Spencer), Salim Daw ( Mohamed Al-Fayed), Bertie Carvel (Tony Blair), Khalid Abdalla (Dodi Al-Fayed)

Soggetto

Dopo la morte di Lady Diana, la corona inglese attraversa un periodo di incertezza. Il primo ministro Tony Blair commissiona una serie di sondaggi per capire come migliorarne l’immagine pubblica. Oltre alla sfida del consenso, Elisabetta II si deve rapportare con i preparativi per i 50 anni di regno, ma anche con l’insidiosa inchiesta per la morte della principessa del Galles (legata alle accuse mosse da Mohamed Al-Fayed) e inaspettati terremoti familiari, la salute vacillante della principessa Margaret e della regina madre. L’attenzione pubblica si fa poi sempre più pressante verso i principi William e Harry. In particolare, William si sposta dal College Eton all’Università di St. Andrews in Scozia dove conosce, rimanendone subito ammaliato, la coetanea Kate Middleton…

Valutazione Pastorale

Su Netflix dal 14 dicembre 2023 va in scena l’ultimo atto del biopic su Elisabetta II: è la serie “The Crown”, con la seconda parte della sesta e ultima stagione. Uno sguardo ravvicinato su Elisabetta II, tra pubblico e privato, tra Storia e stanze familiari, interiori. La serie uscita dalla penna di Peter Morgan è partita nel 2016 capitalizzando un’attenzione crescente non solo nel Regno Unito ma anche nel resto del mondo. Tra plausi di critica e pubblico, “The Crown” si è imposta nei vari premi di settore: 15 nomination ai BAFTA, 10 ai Golden Globe (4 vittorie a oggi), 69 nomination agli Emmy (21 vittorie). Dal 14 dicembre sono disponibili gli ultimi episodi, la seconda parte della stagione 6. In scena Imelda Staunton (Elisabetta II), Jonathan Pryce (Filippo), Lesley Manville (Margaret) e Dominic West (Carlo), affiancati dai giovani Ed McVey (William), Luther Ford (Harry) e Meg Bellamy (Kate). La storia. Dopo la morte di Lady Diana, la corona inglese attraversa un periodo di incertezza. Il primo ministro Tony Blair commissiona una serie di sondaggi per capire come migliorarne l’immagine pubblica. Oltre alla sfida del consenso, Elisabetta II si deve rapportare con i preparativi per i 50 anni di regno, ma anche con l’insidiosa inchiesta per la morte della principessa del Galles (legata alle accuse mosse da Mohamed Al-Fayed) e inaspettati terremoti familiari, la salute vacillante della principessa Margaret e della regina madre. L’attenzione pubblica si fa poi sempre più pressante verso i principi William e Harry. In particolare, William si sposta dal College Eton all’Università di St. Andrews in Scozia dove conosce, rimanendone subito ammaliato, la coetanea Kate Middleton… “The Crown 6” ritrova il passo giusto dopo la precedente stagione un po’ incerta nella linea di racconto e d’interpretazioni. Qui gira tutto in maniera spedita, splendidamente, tra sceneggiatura, regia, messa in scena e attori. Vediamo la sovrana, che Imelda Staunton ritrae con convinzione e pieno controllo, al crocevia della Storia: rilegge il proprio passato, i tanti accadimenti fuori e dentro al palazzo (bellissimi i raccordi con le prime stagioni, con i volti di Claire Foy e Olivia Colman), e al contempo esamina i cambiamenti della monarchia negli anni Duemila. Ottimo il nono episodio, “Hope Street”, dove Elisabetta deve fronteggiare l’ansia per i festeggiamenti della corona, intimorita dal trovare una piazza vuota davanti a Buckingham Palace. Uno dei passaggi più commoventi e poetici si registra nell’ottavo episodio, dal titolo “Ritz”, dedicato alla principessa Margaret, tra calvario della malattia e il ripensare al legame con la sorella Lilibet, andando indietro con i ricordi al 1945, quando le due giovani uscirono da palazzo per confondersi nella folla in festa per la fine della Seconda guerra mondiale. Ancora, convincono gli episodi dedicati ai principi William e Harry, tratteggiandone l’ingresso nell’età adulta con un diverso temperamento e rapporto con il proprio ruolo pubblico. In particolare, si segue la traiettoria di William – molto bene l’interpretazione dell’esordiente Ed McVey – durante gli studi universitari, tormentato dall’inchiesta giudiziaria sulla madre e il desiderio di una vita normale. Lì avviene l’incontro con Kate Middleton, raccontata come una delle più brillanti e determinate studentesse del campus; gli sceneggiatori non lesinano in frecciatine verso la famiglia Middleton, soprattutto rimarcando il desiderio di ascesa sociale della madre. Infine, una parola sull’episodio conclusivo “Sleep, Dearie, Sleep” - diretto da Stephen Daldry (“Billy Elliot”, “The Reader”), che aveva firmato il primo episodio nel 2016 -, titolo che richiama un’elegia per cornamusa. Senza fare alcuna rivelazione, semplicemente possiamo dire che la conclusione della serie è bellissima, intensa e toccante. Un finale perfetto, sia per lo sguardo politico sia per quello personale, introspettivo. Nel complesso, il racconto di “The Crown” si conclude in maniera sicura e riuscita, mettendo a segno un affresco storico imponente ed elegante, abile nel gestire le rotte della Storia e al contempo romanzare una vicenda privata, familiare, che continua a destare attenzione e fascino. Un’opera di grande qualità narrativa e visiva, ottima per interpretazioni e realizzazione, senza dimenticare la riuscita colonna sonora (affidata nel tempo a Hans Zimmer, Rupert Gregson-Williams, Lorne Balfe e Martin Phipps), che ha pochi pari nel panorama audiovisivo contemporaneo. Serie consigliabile, problematica, per dibattiti.

Utilizzazione

Serie indicata per un pubblico adulto e di adolescenti.

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