THE EYE-LO SGUARDO

Valutazione
Inconsistente, velleitario
Tematica
Famiglia - genitori figli, Nuove tecnologie, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Stephan Elliott
Durata
107'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Canada, Gran Bretagna
Titolo Originale
Eye of the beholder
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Stephan Elliott tratto dall'omonimo romanzo di Mark Beim
Musiche
Marius de Vries
Montaggio
Sue Blainey

Orig.: Canada/Gran Bretagna (1998) - Sogg.: tratto dall'omonimo romanzo di Mark Beim - Scenegg.: Stephan Elliott - Fotogr.(Scope/a colori): Guy Dufaux - Mus.: Marius de Vries - Montagg.: Sue Blainey - Dur.: 107' - Produz.: Tony Smith.

Interpreti e ruoli

Ewan McGregor (the eye), Ashley Judd (Joanna), Patrick Bergin (Xavier), K.D. Lang (Hilary), Jason Priestley (Gary), Genevieve Bujold (dr.Darras)

Soggetto

Esperto di sorveglianza speciale presso il servizio segreto britannico, The Eye é incaricato di seguire una ragazza sospettata di ricattare il figlio di un senatore americano. Con grande sorpresa, nelle foto che le scatta durante il primo pedinamento, The eye vede l'immagine della figlioletta defunta, e pensa di dover cambiare il senso della sua indagine. Lascia allora da parte i motivi del ricatto,e comincia a seguirla con altro interesse.La donna in realtà si sposta molto. Lui la segue su un treno, dove lei uccide un uomo; a New York la vede ancora uccidere un poliziotto che aveva attirato nell'appartamento. Lei si fa chiamare Charlotte. Eccoli ora dalla parte opposta, a San Francisco. Lei si accompagna ad un cieco che la vorrebbe sposare e poi spara colpi sulle macchine. Dai dati che arrivano dall'ufficio, The eye apprende che la ragazza si chiama in realtà Joanna. Si rimettono in viaggio, e lei finisce insieme ad un certo Gary, che la picchia. Lui allora finalmente interviene, e parla con lei. A Chicago la va a trovare in ospedale: lei gli dice che ha perso un bambino. Ormai innamorato, The eye la porta via, ma lei gli spara e scappa. Inseguimento, incidente, poi lei gli dice: "Ti ho riconosciuto, ti auguro tanto amore".

Valutazione Pastorale

Ambizioso e pieno di pretese, il film si muove tra thriller, azione, avventura, dramma, senza riuscire mai a imboccare una strada precisa o a trovare un equilibrio tra fasi diverse. Nella ricerca di un accostamento tra qualche sprazzo di realismo e confuse elucubrazioni psicologiche, la storia diventa oltremodo improbabile, procede per accumulo di azioni scombinate a arzigogolate intorno ad un nucleo narrativo nella sostanza assente. Un film mancato sulla disperata ricerca dell'amore, un guazzabuglio di ossessioni trasportate all'interno della cultura americana. Un racconto che nella frammentarietà perde quasi tutte le proprie ambizioni e scivola quasi nell'anonimato. Dal punto di vista pastorale, tutto questo si traduce in una valutazione di inconsistente, a significare la costante superficialità della realizzazione, dove sugli altri prevale l'aspetto velleitario. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film potrebbe essere recuperato in occasioni mirate e dentro rassegne sulla confusione linguistica del thriller anni '90.

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