THE GRUDGE

Valutazione
Inconsistente, farneticante
Tematica
Giallo - Triller, Violenza
Genere
Horror
Regia
Takashi Shimizu
Durata
96'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Grudge
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Stephen Susco tratto dal film "Ju
Musiche
Christopher Young
Montaggio
Jeff Betancourt

Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg.: tratto dal film "Ju-on" di Takashi Shimizu - Scenegg.: Stephen Susco - Fotogr.(Panoramica/a colori): Hideo Yamamoto, Lukas Ettlin - Mus.: Christopher Young - Montagg.: Jeff Betancourt - Dur.: 96' - Produz.: Rob Tapert, Taka Ikise, Sam Raimi.

Interpreti e ruoli

Sarah Michelle Gellar (Karen Davis), Bill Pullman (Peter), KaDee Strickland (Susan Williams), Clea Duvall (Jennifer Williams), Jason Behr (Doug), Rosa Blasi (Maria), Grace Zabriskie (Emma), William Mapother (Matthew Williams), Ryo Ishibashi. (detective Nakagawa), Yoko Maki (Yoko), Takako Fuji . (Kayako Saeki)

Soggetto

A Tokio la studentessa Kate, nell'ambito di uno scambio culturale con il Giappone, riceve l'incarico di sostituire una collega nell'assistenza domiciliare ad Emma, una signora americana in stato catatonico. Arrivata nella casa, Kate sente strani rumori provenire dall'alto. Il tentativo che fa di capire l'origine di quei rumori innesca una serie di reazioni terrificanti. In quella casa, anni prima, erano morto di morte violenta qualcuno il cui spirito pieno di rancore continua da aleggiare e a tormentare gli abitanti. Matthew, figlio della signora, e sua moglie muoiono in breve tempo. La stessa sorte tocca anche a Susan, sorella di Matthew. Il detective Nakagawa brancola nel buio, fin quando il tutto non si trovano i giusti colelgamenti con l' episodio accaduto in passato. Karen è di nuovo sul posto. Forse anche lei resta vittima della vendetta infinita.

Valutazione Pastorale

All'origine c'é il film "Ju-on", grande successo giapponese nato come serial horror destinata all'home video. Sam Raimi ha voluto questo remake americano, girato poi ugualmente a Tokio e affidato allo stesso regista Takashi Shimizu. Non c'è dubbio che il racconto sia ben girato e con una buona scansione dei blocchi narrativi, che aderiscono ai passaggi in cui di più emerge la tensione e si fa avanti la paura. A non funzionare è l'operazione nel suo insieme. Inventare riferimenti letterari, o rinvii psicanalitici o alimentare letture simboliche diventa esercizio veramente sterile e inutile. Il copione è oltremodo confuso, affoga nella propria insipienza, abbonda in inutili doppioni e autocompiacimenti visivi. Manca lo spavento vero, manca un'idea trainante, è quasi colma la misura di questo 'horror' orientale riciclato a dosi massicce in decine di prodotti uno uguale all'altro. Spettacoli che scherzano con il Male e restano fini a se stessi. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente, e nell'insieme farneticante. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato solo per alcuni, possibili appassionati del 'genere'. Molta attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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