Orig.: Stati Uniti (2006) - Sogg. e scenegg.: Ron L. Brinkerhoff - Fotogr.(Normale/a colori): Stephen St. John - Mus.: Trevor Rabin - Montagg.: Thomas J. Nordberg, Dennis Ahmad - Dur.: 120' - Produz.: Beau Flynn, Tripp Vinson.
Interpreti e ruoli
Kevin Costner (Ben Randall), Ashton Kutcher (Jake Fischer), Melissa Sagemiller (Emily Thomas), Sela Ward (Helen Randall), Bonnie Bramlett (Maggie McGlone), Clancy Brown (cap. William Hadley), Neal McDonough. (Jack Skinner), John Heard (cap. Frank Larson), Brian Geraghty (Billy Hodge), Shelby Fenner (Cate Lindsey), Omari Hardwick (Carl Billings), Travis Willingham . (Travis Finely)
Soggetto
Veterano della Guardia Costiera americana, Ben Randall attraversa un brutto periodo. La moglie, stanza di essere fin troppo trascurata, lo lascia. La sua squadra viene decimata dopo un'azione di salvataggio e lui, unico superstite, é inviato ad insegnare all'accademia dove si preparano le nuove leve della Guardia. Il rapporto con in ragazzi, dotati ma arroganti, non è facile, e in particolare con Jake si crea una conflittualità aspra e pesante. Si arriva tuttavia a fine corso e vengono consegnati diplomi. In una successiva azione di salvataggio, Ben si lancia in soccorso di Jake, lo salva ma non ce la fa a riemergere. E Jake torna a scuola dove lo aspetta Maggie, la moglie di Ben.
Valutazione Pastorale
La 'vecchia guardia', i reduci da un lato, i nuovi dall'altro. Un argomento molto caro a tanto cinema americano e in molti settori. Qui l'ambientazione nella Guardia Costiera offre qualche scenario di novità, ma per il resto siamo in zone già viste e battute: la passione per un'attività che non è un lavoro ma esige dedizione totale; la trasmissione del 'sapere' ai giovani per creare quella continuità indispensabile a garantire sicurezza. Ben è un timido, Jake uno sfrontato: ma tutti e due hanno il senso del sacrificio e sanno che con certi valori non si può scherzare. Kevin Kostner a parte di quella generazione di mezzo che incarna bene il passaggio di consegne, e lo rende credibile. Con delicatezza è trattato il tema del rapporto coniugale, che impolica quello più generale del confronto tra l'agire per gli altri e l'agire per se. Dal punto di vistapastorale, il film é da valutare come accettabile e nell'insieme problematico. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre come spettacolo gradevole e di facile fruizione.