THE MEDALLION

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Avventura
Genere
Fantastico
Regia
Gordon Chan
Durata
90'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The medallion
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Musiche
Adrian Lee
Montaggio
Dun Brochu

Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: Gordon Chang, Paul Weeler, Alfred Yeung, Jackie Chan - Fotogr.(Scope/a colori): Arthur Wong - Mus.: Adrian Lee - Montagg.: Dun Brochu - Dur.: 90' - Produz.: Jackie Chan.

Interpreti e ruoli

Jackie Chan (Eddie Young), Claire Forlani (Nicole), John Rhys Davies (Hammerstock), Julian Sands (Snakehead), Lee Evans (Arthur Watson)

Soggetto

Eddie Young, poliziotto di Hong Kong, ha recuperato nel corso di un'indagine un medaglione da cui ha assorbito poteri magici che lo rendono invulnerabile. A mettere le mani su questo medaglione provano anche la poliziotta inglese Nicole, e il malvagio Snakehead. In mezzo un bambino destinato a diventare il depositario della medaglia, allorquando le sue due parti saranno state ricomposte e riunificate. Dopo movimentate scorribande a Hong Kong, l'azione si trasferisce a Dublino, dove il medaglione assume definitivamente l'aspetto di una sorta di corrispettivo orientale del Sacro Grall. Inseguimenti, duelli e scontri fanno da prologo alla finale eliminazione di Snakehead e alla soluzione degli strani poteri del medaglione. Nicole e Eddie si baciano.

Valutazione Pastorale

Da anni Jackie Chan si è costruito un personaggio tutto azione, dinamica acrobatica e funambolismi orientaleggianti che passa con disinvoltura da un film all'altro con ben poche variazioni. Qualche differenza può crearla perciò solo la vivacità della storia di volta in volta inventata. Qui il racconto poggia sull'incontro tra misticismo orientale, kung-fu, balletti, scontri polizieschi, inseguimenti. Ne deriva un copione sostanzialmente di taglio fantastico, e, va detto, ben equilibrato: un film di puro divertimento, un filone narrativo di tono tradizionale con gli aggiornamenti derivanti dalle nuove presenze (orientali) all'interno del cinema americano. Ironia e homour si affacciano qua e là a rendere simpatica la storia, certo di non grande spessore ma scoperta e di facile fruizione. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile e certamente semplice. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e recuperato come proposta di passatempo senza troppe pretese.

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