THE OTHERS

Valutazione
Discutibile, crudezze*
Tematica
Bambini, Donna, Famiglia - genitori figli, Psicologia
Genere
Thriller psicologico
Regia
Alejandro Amenabar
Durata
104'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Spagna, Stati Uniti
Titolo Originale
The others
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Musiche
Alejandro Amenabar
Montaggio
Nacho Ruiz Capillas

Orig.: Spagna/Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Alejandro Amenabar - Fotogr.(Panoramica/a colori): Javier Aguirresarobe - Mus.: Alejandro Amenabar - Montagg.: Nacho Ruiz Capillas - Dur.: 104' - Produz.: Fernando Bovaira, José Luis Cuerda - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Nicole Kidman (Grace), Fionnula Flanagan (mrs.Mills), Christopher Eccleston (Charles), Alakina Mann (Anne), James Bentley (Nicholas), Eric Sykes (mr.Tuttle), Elaine Cassidy (Lydia), Renée Asherson (vecchia signora), Alexander Vince (Victor), Simon McBurney (mr.Marlish)

Soggetto

Isola di Jersey, al largo delle coste fra l'Inghilterra e la Francia, nel 1945. Grace vive in una grande casa in stile vittoriano fuori dai centri abitati con i figli piccoli Anne e Nicholas, ignari del fatto che il padre è morto in guerra. In una mattina di nebbia tre nuovi domestici si presentano in casa: una coppia di anziani, la signora Mills e il signor Tuttle, e Lydia, una giovane cameriera muta. Grace dice che li stava aspettando, mostra loro la casa e spiega che la regola principale per vivere lì é quella di non aprire mai una porta prima che sia stata chiusa l'altra: i bambini soffrono infatti di una malattia che provoca allergia alla luce, per cui nella casa regna quasi sempre l'oscurità. Grace scopre che i tre hanno già lavorato lì, anni prima, per un'altra famiglia. Ogni mattina la mamma, rigida e severa, insegna ai figli storie che riguardano il bene e il male, il peccato e la punizione. E i figli reagiscono in modo diverso: Nicholas è debole e riservato, Anne risoluta ed estroversa. Un giorno Anne comincia a raccontare di un altro bambino, Victor, che secondo lei abita in quella casa. All'inizio Grace non le presta attenzione e anzi, di fronte alle insistenze della figlia, la punisce con l'obbligo di leggere la Bibbia a voce alta per alcune ore. Un mese dopo però anche Grace comincia a sentire strani rumori e voci. Sopraffatta dall'ansia, apre per reazione tutti i tendaggi della casa, quindi decide di chiedere consiglio al prete del paese e esce nel giardino denso di nebbia. Dal buio appare Chrles, il padre, che poco dopo riparte per tornare alla guerra. In casa scompaiono le tende. I tre servitori sono morti, Grace ha ucciso i figli e poi sé stessa. Nella casa adesso ci sono alcuni intrusi, i vivi. Una coppia con un bambino piccolo che chiamano Victor chiede informazioni sul possibile acquisto e poi si allontana. Sul cancello che si chiude resta attaccato il cartello "In vendita".

Valutazione Pastorale

La parte finale (dal momento in cui Grace esce dalla casa) é quasi impossibile e controproducente da raccontare. Tutta la vicenda è improntata sul contrasto luce/ombra: con sottili e impercettibili implicazioni che mettono in campo i dualismi realtà/immaginazione, ragione/mistero, e infine vita/morte. Nato a Santiago del Cile nel 1972 poi cresciuto e affermatosi in Spagna, Amenabar recupera nella storia da lui stesso scritta la lezione del romanzo e della pittura di ispirazione gotica ma senza alcuna pedanteria, anzi lanciando una sfida di forte significato: quella di costruire un thriller girato in un unico ambiente e con pochi personaggi senza fare mai ricorso alla facile soluzione degli effetti speciali e dei loro scontati esiti. Un copione claustrofobico che il regista modella con grande padronanza, senza sprecare una sola inquadratura, dipanando suspence ed emozioni con una grinta insolita capace di coniugare incubo e rabbia, stupore e solitudine. Costruito ad incastro, come un puzzle sul quale cercano una difficile armonia le nostre paure, e i dubbi e gli incubi quotidiani, il film avvince e tiene ferma l'attenzione fino alla fine. Inducendo anche a riflettere sulle varie sfaccettature (sociali e spirituali) di una cultura europea sempre in lotta con se stessa e con i propri fantasmi. Film ben riuscito dunque che, dal punto di vista pastorale, si valuta come discutibile in forma di cautela per il taglio del racconto, che mette in campo anche qualche crudezza, ma che é da seguire e da vedere con partecipazione. UTILIZZAZIONE: il film, vietato ai minori di 14 anni, é da utilizzare con cautela in programmazione ordinaria, valutando il tipo di pubblico. Da proporre in altre circostanze come esempio di film europeo ben costruito e valido livello professionale.

Le altre valutazioni

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