Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: tratto da un racconto di Darcy Meyers e David Elliot - Scenegg.: David Elliot, Clay Ayers - Fotogr.(Panoramica/a colori): Michael Chapman - Mus.: Marco Beltrami - Montagg.: Richard Nord - Dur.: 97' - Produz.: Christopher Eberts, Elliot Lewitt, Jeff Rice, Nile Niami.
Interpreti e ruoli
James Spader (Jack Campbell), Marisa Tomei (Polly), Keanu Reeves (David Alen Griffin), Ernie Hudson (Ibby), Chris Ellis . (Hollis)
Soggetto
Da Los Angeles il poliziotto Jack Campbell si è trasferito a Chicago: é in una fase di forte esaurimento, e a poco sembrano giovargli le sedute dalla psicologa Polly. Quando in città alcune ragazze vengono uccise con meticolosa cura dei particolari, Jack capisce che i delitti sono opera di Griffin, un serial killer nei confronti del quale, dai tempi di Los Angeles, è cominciata una sorta di caccia disperata, con l'omicida che si diverte a preannunciare la prossima vittima e con Jack che non riesce ad arrivare in tempo. Così infatti accade di nuovo. Campbell riceve per posta due foto di ragazze da uccidere e, per telefono, Griffin dice che gli concede un giorno per intervenire. Campbell lo insegue sui tetti, ma il killer riesce a fuggire, e il poliziotto é ricoverato in ospedale. Quando arriva una terza foto,i due riescono finalmente ad incontrarsi in un cimitero. Campbell porta Griffin da Polly, che però cade nelle mani del killer. Con l'arrivo della polizia, e nella colluttazione che segue, il palazzo va a fuoco, Campbell e Polly si buttano a mare, Griffin muore.
Valutazione Pastorale
Il copione rispetta i canoni del thriller: qualche passaggio un po' forzato ma anche ritmi serrati e situazione ben congegnate. All'inizio lascia qualche perplessità l'assenza di motivazioni da parte del killer: non si capisce perché uccida tutte quelle ragazze. Andando avanti, sembra di capire che il nodo centrale non è nello scoprire il colpevole ma nel seguire il confronto aspro e crudele tra i due protagonisti, tra i quali quello più segnato psicologicamente é il poliziotto. Tra la ostentata sicurezza di Griffin e la remissiva debolezza di Campbell si instaura una sorta di duello, che è il confronto tra legalità e giustizia, tra ricerca di equilibrio e tendenza al disordine.Se è vero dunque che siamo di fronte ad un film di 'genere' (ben recitato e ben realizzato), é altrettanto vero che la storia è attraversata dal dramma del rapporto (dell'incontro/scontro) tra i due protagonisti. L'analisi degli stati d'animo e delle situazioni non é sempre lucidissimo, ma ugualmente interessante. Dal punto di vista pastorale, ricordata la presenza di passaggi visivamente forti, il film è da valutare come positivo, segnalando riserve per una certa ambiguità di fondo, tuttavia ascrivibile in parte all'impianto del thriller. UTILIZZAZIONE: ribadito che é opportuno riservare l'utilizzazione ad un pubblico preparato ai colpi e contraccolpi di questo tipo di storia, il film é da utilizzare nin programmazione ordinaria, e in rassegne sul 'thriller' di fine Millennio. Attenzione e cautela per i passaggi televisivi.