TI STIMO FRATELLO

Valutazione
Futile, Semplice
Tematica
Famiglia - genitori figli, Il comico
Genere
Commedia
Regia
Giovanni Vernia
Durata
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Warner Bros Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Francesco Cenni, Michele Pellegrini, Paolo Uzzi, Giovanni Vernia Giovanni Vernia, Paolo Uzzi
Musiche
Louis Siciliano, Giovanni Vernia, Marco Zangirolami
Montaggio
Claudio Di Mauro

Orig.: Italia (2011) - Sogg.: Giovanni Vernia, Paolo Uzzi - Scenegg.: Francesco Cenni, Michele Pellegrini, Paolo Uzzi, Giovanni Vernia - Fotogr.(Scope/a colori): Federico Masiero - Mus.: Louis Siciliano, Giovanni Vernia, Marco Zangirolami - Montagg.: Claudio Di Mauro - Produz.: Alessandro Usai, Roberto Bosatra, Maurizio Totti.

Interpreti e ruoli

Giovanni Vernia (Giovanni/Jonny Groove), Maurizio Micheli (Michele Vernia), Susy Laude (Federica), Stella Egitto (Alice), Bebo Storti (Roberto), Carmela Vincenti (zia Vittoria), Diego Abatantuono (Silvano), Massimo Olcese (zio Duilio), Carol Visconti (Camilla), Paolo Sassanelli (maresciallo Di Prima), Giancarlo Barbara (Pepe De Villas), Peppino La Ricotta (Giuseppe Centola), Tonino La Ricotta (Tonino Centola), Carmelo Pappalardo (Pantera Rosa), Mauro Leonardi (Lady Queen), Daniele Quistelli . (Apemaia)

Soggetto

Da Genova, dove si è laureato in ingegneria elettronica, Giovanni arriva a Milano. Vive con la fidanzata Francesca e trova lavoro nella ditta del padre di lei, con l'incarico di inventare slogan pubblicitari. Dalla Liguria il padre Michele lo chiama per annunciargli l'arrivo del fratello gemello Jonny: deve partecipare al concorso per entrare nella Guardia di Finanza, dove Michele è maresciallo. Tanto Giovanni è serio e ordinato, quanto Jonny è estroverso, confuso, casual. La convivenza tra i due diventa difficile fino a provocare incomprensioni anche sul piano sentimentale. I due si innamorano di Alice senza che lei sappia dei gemelli. La matassa si dipana solo dopo molti equivoci ma con la soddisfazione di tutti.

Valutazione Pastorale

Un altro nome (Giovanni Vernia da Zelig) si aggiunge alla lista ormai infinita dei personaggi che dalla televisione si spostano al cinema. O forse sarebbe meglio dire: dal piccolo al grande schermo, perché questa è l'unica differenza visibile e certa. Per questi 'comici' la misura della scenetta breve e talvolta incisiva soffre infatti alla prova della durata dei 90', il copione deve adeguarsi ad un ritmo frammentato e di corto respiro. Partendo dai 'gemelli' e dagli equivoci che quella situazione provoca, la storia ripercorre un canovaccio 'classico' (scambi di persone...) e tutto sommato tradizionale (con lieto fine) che concede spazio a figurine di contorno tra caricature e stereotipi variamente riuscite. Nell'insieme modesto ma almeno sincero, privo di inutili ambizioni autoriali, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e in altre circostanze come esempio di quella larga fetta di cinema italiano che nasce a fianco della televisione (Checco Zalone e gli altri...).

Le altre valutazioni

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