Orig.: Francia/Italia/Germania/Gran Bretagna (2001) - Sogg.: dall'opera "Tosca" di Giacomo Puccini (libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa dal dramma omonimo di Victorien Sardou) - Scenegg.: Benoit Jacquot con la collaborazione di Geneviève Dufour - Fotogr.(Panoramica/a colori): Romain Winding - Mus.: Giacomo Puccini, direttore Antonio Pappano, orchestra e coro della Royal Opera House Covent Garden, Londra - Montagg.: Luc Barnier - Dur.: 120' - Produz.: Daniel Toscan du Plantier, Frédéric Sichler.
Interpreti e ruoli
Angela Gheorghiu (Floria Tosca), Roberto Alagna (Mario Cavaradossi), Ruggero Raimondi (barone Scarpia), David Cangelosi (Spoletta), Sorin Coltran (Sciarrone), Maurizio Muraro . (Angelotti)
Soggetto
Roma, 1800. Tosca, gelosissima, sospetta che il pittore Cavaradossi incontri un'altra donna. Il barone Scarpia le mostra un ventaglio, presumibilmente dimenticato dalla marchesa Attavanti, al fine di scatenare la rabbia di lei. Arrestato come individuo pericolso, Cavaradossi viene condotto a palazzo Farnese da Scarpia che gli promette di liberarlo a patto che Tosca accetti di rivelare il nascondiglio del detenuto politico Angelotti. Tosca indica il luogo. Scarpia annuncia che Cavaradossi verrà ugualmente giustiziato. Rimasti soli Tosca e Scarpia, il barone le dice che salverà la vita al pittore se lei gli si concederà. Tosca cede. Ma, mentre lui le firma il documento, lei prende un coltello e lo pugnala. La mattina dopo, a Castel S.Angelo, Tosca dice a Cavaradossi che l'esecuzione sarà finta. Così non è. Cavaradossi muore, e Tosca, prima di essere arrestata per l'omicidio di Scarpia, si getta a sua volta dal Castello.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una versione cinematografica dell'opera lirica di Giacomo Pucccini, scritta su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. La messa in scena è fedele al testo. Il regista francese ricostruisce in studio i 'luoghi' della trama e alterna il procedere dell'azione con sguardi sulle 'prove' dei cantanti-attori, con stacchi su immagini in b&n, su inserti da video in digitale. Ne deriva una costruzione interessante e suggestiva che lascia intatta la bellezza della musica, il nodo narrativo storico-romantico, la cornice ambientale, e crea opportuni collegamenti con l'oggi, con il valore del 'tragico', la possibilità di vedere nell'immagine un infinita gamma di mutamenti e di emozioni attuali derivanti da un materia antica. Un'operazione di metacinema capace di scavare nella duttilità di sentimenti senza tempo. Dal punto di vista pastorale, e riferendosi più all'operazione che non ai temi dell'opera pucciniana, il film è da valutare come accettabile e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film è da utilizzare in occasioni mirate, nell'ambito del rapporto cinema-opera lirica.