TRE STAGIONI

Valutazione
Raccomandabile, poetico
Tematica
Guerra, Libertà, Pace, Politica-Società, Solidarietà-Amore
Genere
Commedia
Regia
Tony Bui
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Three seasons
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Tony Bui Tony Bui, Timothy Linh Bui
Musiche
Richard Horowitz
Montaggio
Keith Reamer

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: Tony Bui, Timothy Linh Bui - Scenegg.: Tony Bui - Fotogr.(Panoramica/a colori): Lisa Rinzler - Mus.: Richard Horowitz - Montagg.: Keith Reamer - Dur.:110' - Produz.: Jason Kliot, Joana Vincente, Tony Bui.

Interpreti e ruoli

Harvey Keitel (il soldato americano), Don Duong (Hi), Zoe Bui (la prostituta), Nguyen Ngoc Hiep (Kien An), Nguyen Huu Duoc . (Woody)

Soggetto

Alcune storie si intrecciano per le strade della Saigon di oggi, in parallelo col fluire delle stagioni. Una giovane dalla voce aggraziata e melodiosa commuove col proprio canto un vecchio maestro che vive isolato dal mondo. La ragazza, che raccoglie fiori di loto, viene ricevuta dal vecchio senza però poterlo vedere. Alla sua presenza, intona ancora il canto e poi lui le chiede di aiutarlo a scrivere i ricordi degli anni giovanili. La ragazza poi va in città a vendere i fiori, senza però molto successo. In una seconda occasione, il vecchio decide di rivelarsi: le sue mani sono state deturpate dalla lebbra. Il canto della ragazza accompagna la morte del maestro. Un conducente di riscio vede una prostituta uscire da un grande albergo. Se ne innamora, comincia a seguirla e ad accompagnarla fino a casa. Lei, dapprima sorpresa e spaventata, finisce col lasciarsi conquistare dalla sincerità del giovane. Un bambino, in una notte piovosa, viene derubato della valigetta con gli oggetti da vendere ai turisti. La ritroverà all'alba. Un reduce americano é in città per cercare la figlia, nata da una relazione durante il periodo di guerra e mai vista. Il ritrovamento significa riacquistare la pace con se stesso.

Valutazione Pastorale

Nato in Vietnam, vissuto fin da bambino negli Stati Uniti e oggi ventiseienne, il regista Tony Bui dirige il primo film americano realizzato nel paese asiatico dopo la fine della 'sporca guerra'. Harvey Keitel con la consueta aderenza espressiva riassume, nel proprio ruolo, i rimorsi americani per un conflitto nato male e finito peggio. E difronte a lui c'è una Saigon anni Novanta, metropoli esagerata e in preda alla disgregazione. Centrale é dunque il tema dello stravolgimento delle antiche tradizioni culturali messe in secondo piano dai richiami consumistici occidentali. Tema importante, che il regista non tratta però in un'ottica di denuncia secca e realistica ma con un taglio che punta sulla memoria, sulla nostalgia, sul recupero dell'identità. Affidato ad immagini poetiche di forte suggestione e commozione, il film diventa preziosa occasione per un confronto tra Oriente e Occidente. Con molti messaggi positivi: la forza dei sentimenti, l'importanza della poesia, la bellezza della natura. La delicatezza nel descrivere personaggi e situazioni resta la nota dominante di un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare di notevole valore, da segnalare come poetico e senz'altro raccomandabile. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in occasioni mirate come opera di grande sostanza, utile anche per una riflessione sul rapporto sempre contrastato tra culture occidentali e orientali.

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