TUTTA COLPA DELLA MUSICA

Valutazione
Futile, velleitario
Tematica
Amicizia, Famiglia, Musica
Genere
Commedia
Regia
Ricky Tognazzi
Durata
97'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Simona Izzo, Leonardo Marini, Ricky Tognazzi con la collaborazione di Silvia Ebreul Simona Izzo, Leonardo Marino
Musiche
Carlo Siliotto
Montaggio
Lorenzo Peluso

Orig.: Italia (2011) - Sogg.: Simona Izzo, Leonardo Marino - Scenegg.: Simona Izzo, Leonardo Marini, Ricky Tognazzi con la collaborazione di Silvia Ebreul - Fotogr.(Panoramica/a colori): Fabio Cianchetti - Mus.: Carlo Siliotto - Montagg.: Lorenzo Peluso - Dur.: 97' - Produz.: Attilio De Razza per Tramp Limited in collaborazione con Medusa Film e SKY.

Interpreti e ruoli

Ricky Tognazzi (Napoleone detto Nappo), Marco Messeri (Giuseppe), Stefania Sandrelli (Elisa), Elena Sofia Ricci (Patrizia), Arisa (Chiara), Monica Scattini (Grazia), Debora Villa (Renza), Diego Casale (Ippolito), Grazia Cesarini Sforza (Amelia), Carola Clavarino (Fiamma), Ronny Morena Pellerani (Flora), Claudio Sterpone (Capo Alpino), Raffaele Pisu (Rolando), Sergio Graziani (Zaccaria), Gino La Monica (Eugenio), Daniele Formica

Soggetto

A Biella, Giuseppe va in pensione dopo 30 anni di lavoro. Deciso a scrollarsi di dosso la moglie e la figlia, ferventi testimoni di Geova, accetta l'invito dell'amico Nappo e prova ad inserirsi nel coro cittadino. Qui conosce Elisa, una coetanea con figli grandi e un marito molto malato, se ne innamora e pensa di poter vivere con lei. I sogni di Giusppe sono anche quelli di Nappo, della sua ex Patrizia, di altri che vorrebbero cambiare vita. Ma Nappo chiede troppo a se stesso, Giuseppe osserva la figlia finalmente in grado di crearsi una famiglia, e altri sogni svaniscono.

Valutazione Pastorale

L'amore nell' età matura sembra il tema principale, ma ci sono anche le altre generazioni che cercano un equilibrio sentimentale. Tra alti e bassi, speranze e delusioni, entusiasmi e tristezze, scorre la vita in provincia, e i battiti degli affetti corrono di pari passo con quelli delle note sugli strumenti. Poteva essere un ritratto dinamico e simpatico delle intermittenze del cuore, un rincorresri di sussulti e inciampi. Il copione però, fin troppo dispersivo, non aiuta; c'è scollamento tra le idee e la narrazione, prevalgono le macchiette e un certo narcisismo descrittivo, in qualche momento sentenzioso. Per quanto tutto sia girato in 'esterni', quella che manca è proprio la realtà, o un'idea di essa. Così il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e nell'insieme velleitario.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo conto di quanto detto sopra sul tono generalmente modesto della pellicola.

Le altre valutazioni

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