Orig.: Argentina (2004) - Sogg. e scenegg.: Alejandro Agresti - Fotogr (Panoramica/a colori): José Manuel Cajaraville - Mus.: Philippe Sarde - Montagg.: Alejandro Brodershon - Dur.: 92' - Produz.: RWA Films in associazione con Patagonik Film Group.
Interpreti e ruoli
Monica Galan (Isabel), Julieta Cardinali (Leticia), Carlos Roffe (Cholo), Ulises Dumont (Mario), Lidia Catalano (Floria), Mex Urtizberea (Miguel), Agustina Noya (Beba), Rodrigo Noya (Marcelo), Eduardo Argaranaz . (Lalo)
Soggetto
Isabel scopre che suo marito Cholo, che credeva morto da più di venti anni, vive in un piccolo paese nel sud dell'Argentina. Raggiunge allora il luogo insieme a Leticia, che non ha mai conosciuto il padre, e alla figlia piccola Bepa, avuta da un secondo uomo. Cholo ora gestisce un panificio e conduce una vita semplice, ancora disturbata però dai terribili ricordi delle persecuzioni dei militari nel periodo più buio dell'Argentina. Passano molti giorni prima che Isabel trovi la forza per avvicinare Cholo sul lungomare, ma lui fa finta di non conoscerla. Solo dopo che Leticia ha scritto al padre una lunga, commossa lettere in cui lo prega di parlare con loro, Cholo si avvicina al bar dove sono sedute la moglie a la figlia e bussa sul vetro. Isabel ride e subito si lascia andare al pianto.
Valutazione Pastorale
Come già nel precedente "Valentin" (2002), anche qui Agresti si muove su un terreno a lui molto caro: "Cerco di far riflettere su come noi continuiamo a resistere senza smettere di amare e sentire la bellezza della vita, in mezzo ad una realtà e ad un passato che provano a distruggere l'essenza dei nostri sentimenti". Quel 'noi' sono ovviamente gli argentini, la realtà é quella della recente, grave crisi economica, il passato è quello dei desaparecidos e della guerra delle Falkland. Merito del copione é quello di aver saputo parlare dei problemi grandi e della Storia attraverso una vicenda quasi in miniatura. Un paesino, una piccola comunità, un microcosmo quasi invisibile dove si sviluppano storie minime eppure importanti. Nella volontà di ricostruire il proprio nucleo familiare, Isabel si scontra con situazioni di spaesamento, con un bisogno di dimenticare il passato che diventa però terra bruciata per il presente e quindi quasi annullamento di se stessi. Tra sogni, rimpianti, amicizie scorre il diario di una umanità in grigio che forse riuscità a riacquistare i colori. Qualche impaccio narrativo, un po' di retorica ma anche giusta assenza di ideologia rendono forse poco incisivo un film che, dal punto di vista pastorale, é comunque da valutare come accettabile e problematico. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre come testimonianza 'dal di dentro' della situazione dell'Argentina contemporanea.