Il film è in distribuzione sulla piattaforma VatiVision
Interpreti e ruoli
Andrea Mastrovito (Artista), Stefano Arienti (Artista), Lino Reduzzi (Meatro vetraio), Pippo Traversi (Architetto), Maurizio Gervasoni (Vescovo, Diocesi di Vigevano)
Soggetto
Due importanti artisti internazionali, Stefano Arienti e Andrea Mastrovito, insieme dal maestro vetraio Lino Reduzzi e all’architetto Pippo Traversi si sono uniti nel progetto di allestimento della cappella dell’ospedale papa Giovanni XXIII di Bergamo. Tra uso del vetro, giochi di luce naturale e suggestioni visive in oro, la nuova chiesa dell’ospedale è un luogo affascinante, uno spazio pensato per la preghiera, per il conforto, proprio lì dove spesso dolore e affanno sono ricorrenti…
Valutazione Pastorale
Una bella sorpresa è il documentario che la piattaforma VatiVision programma per l’Avvento 2020. Si tratta di “Un luogo, una carezza” di Marco Marcassoli, opera che ricostruisce la cordata di artisti che si è costituita per dare forma alla nuova chiesa dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Su tutti l’artista internazionale Andrea Mastrovito – insieme a lui Stefano Arienti, Lino Reduzzi e Pippo Traversi –, che ha risposto alla chiama del progetto mosso sia dalla sfida di creare un singolare habitus per il luogo religioso, sia come testimonianza per la sua terra, per le sue radici bergamasche. La realizzazione della chiesa è meravigliosa, e il documentario di Marcassoli ben rende questo percorso artistico. Un doc di cui si rimane quindi non poco affascinati, non tanto per lo stile di regia, che di fatto gioca in sottrazione, bensì per lo svelamento della fasi realizzative, per la capacità di rimarcare le “singole note” della “partitura”. Inoltre, “Un luogo, una carezza” viene proposto in un momento in cui la città di Bergamo è associata al volto di un’Italia sfiancata dalla pandemia; e sapere poi che questa chiesa è inserita nel tessuto di edifici dell’ospedale intitolato alla memoria di papa Giovanni rende la visione ancor più densa di emozioni. È un film di certo semplice, lineare, ma che si carica di un potente significato aggiuntivo: una contro-narrazione al dolore, alla disperazione, all’immagine di quei carri militari pieni di bare visti nella primavera scorsa. È l’immagine di un luogo di conforto e riconciliazione, dove non manca mai la luce della Speranza. Dal punto di vista pastorale “Un luogo, una carezza” è da valutare come consigliabile, semplice e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in occasioni di dibattito sul rapporto tra arte e fede. Il taglio del documentario è descrittivo ma dal respiro educational, pertanto utile in occasioni di approfondimento in chiave formativa.