Orig.: Italia (2010) - Sogg. e scenegg.: Herbert Simone Paragnani, Valerio Cilio - Fotogr.(Scope/a colori): Marcello Montarsi - Mus.: Cristiano Grillo, Andrea Lai - Montagg.: Luciana Pandolfelli - Dur.: 102' - Produz.: Cattleya in collaborazione con MTV Italia.
Interpreti e ruoli
Emanuele Bosi (Davide), Michela Quattrociocche (Silvia), Agnese Claisse (Lisa), Sergio Albelli (Luigi), Alessandra Roca (Mirella), Andrea Montovoli (Jerry), Carolina Di Domenico (Caterina), Carolina Victoria Benvenga (Irene), Guglielmo Scilla (Gino), Gabriele Galli (Seba), Martina Pinto (Veronica), Valentina Correani . (VJ di Mtv Italia)
Soggetto
In un'unica giornata, il liceale Davide perde tutto: gli amici, il gruppo dei Nais Nois, la fidanzata Silvia, la possibilità di partecipare alle selezioni indette dall'MTV New Talent. Il destino però, sotto forma di uno strano personaggio su un panchina, gli concede una seconda occasione. Davide ora intende scrivere per riconquistare Silvia quella canzone che le aveva sempre promesso. Per riuscirci però é costretto a farsi aiutare da Lisa, una compagna di classe finora derisa e snobbata. Quando Davide sale sul palco e canta, non si sente però più quello di prima. Forse la sua vera ragazza non è Silvia ma Lisa.
Valutazione Pastorale
Dopo molte esperienze televisive come autore e regista (head writer per la prima stagione de I Cesaroni; in regia per "Veronica", Pilota della serie "Donne assassine"), Paragnani esordisce su grande schermo con una storia legata al filone liceale-giovanilistico. Inutile e superfluo citare Moccia o fare paragoni con i suoi titoli. Questo ormai si struttura come un vero e proprio 'genere', con molti punti fissi e poche varianti al proprio interno. Gli esami di maturità, la professoressa che sembra rigida ma poi cambia atteggiamento; le delusioni sentimentali; lo sfigato, la sensuale, i genitori che si separano e poi si ritrovano: tutto resta totalmente epidermico, niente é preso sul serio, si viaggia sulla inconsistenza della favoletta buonista alla ricerca di accoglienza immediata e di facili estusiasmi. Non c'è mai il tentativo di sollevarsi al di là del banale e del prevedibile. Dal punti di v ista pastorale, il film é da valutare come futile e segnato da superficialità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presente quanto detto sopra. Non sarebbe male scambiare con gli spettatori coetanei dei protagonisti qualche riflessione per sapere se si riconoscono in loro e nei loro comportamenti.