UNA RONDINE FA PRIMAVERA

Valutazione
Accettabile, poetico*
Tematica
Anziani, Donna, Solidarietà-Amore
Genere
Commedia
Regia
Christian Carion
Durata
103'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Une hirondelle a fait le printemps
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Philippe Rombi
Montaggio
Andréa Sedlackova

Orig.: Francia (2001) - Sogg. e scenegg.: Christian Carion, Eric Assous - Fotogr.(Panoramica/a colori): Antoine Héberlé - Mus.: Philippe Rombi - Montagg.: Andréa Sedlackova - Dur.: 103' - Produz.: Christophe Rossignon.

Interpreti e ruoli

Michel Serrault (Adrien), Mathilde Seigner . (Sandrine Dumez), Jean-Paul Roussillon . (Jean), Frederic Pierrot (Gérard), Marc Berman (Stephane), Françoise Bette (madre di Sandrine)

Soggetto

La trentenne Sandrine, esperta di informatica, non sta attraversando un buon periodo. Stressata dal lavoro e dalla caotica vita parigina, un giorno decide che è giunto il momento di dare un taglio netto. Sceglie così di andare a vivere in campagna, e trova una fattoria isolata da acquistare a buon prezzo, con l'impegno però a non mandare via il precedente proprietario, l'anziano Adrien. La convivenza tra i due si avvia in modo molto difficile. Sandrine in realtà vuole avviare una gestione del territorio di tipo manageriale: ben presto porta computer, collegamenti internet, e mette in piedi un agriturismo. Adrien, dal carattere burbero e scontroso, osserva con disappunto, e, quando può, crea qualche problema alla ragazza. Una sera Adrien le toglie la corrente, e Sandrine è costretta ad andare da lui a cena, e a restare per la notte. I due ballano, sembrano più vicini, e l'indomani lui rimette le cose a posto. Con l'impegno di Adrien, che va in città per controlli all'ospedale e con l'arrivo dell'inverno, l'intesa tra i due si fa più consistente. Quando arriva la primavera, i due di nuovo litigano perchè lei vuole prendersi una vacanza. A un certo punto Sandrine, esasperata, dice che vuole lasciare tutto, torna a Parigi e rivede il fidanzato Gerard. Ma in occasione della morte del miglior amico di Adrien, la ragazza torna e si convince di nuovo a restare.

Valutazione Pastorale

Gran parte del cinema francese si muove sul contrasto tra la città (quasi sempre Parigi, forse un mondo a parte) e i vasti territori di campagna (basta pensare agli ultimi titoli di Eric Rohmer). Sandrine dunque è il prototipo della ragazza non più giovanissima convinta di poter dare una svolta alla propria vita, cambiando il contesto in cui si svolge. Adrien/Michel Serrault, al contrario, é il Jean Gabin del Duemila: uomo burbero, metodico, legato alla tradizione, diffidente verso gli estranei. L'incontro tra i due diventa scontro per recuperare solo alla fine i toni della reciproca comprensione. Con tocco leggero e gradevole, il racconto dice che la fuga dalla città non si ottiene solo cambiando scenario; che la modernità entra dappertutto; che la riscoperta degli affetti diventa lente per vedere e valutare, perché Adrien è il padre che Sandrine non ha goduto e lei è la figlia che lui aveva desiderato; che c'é un sentimento di religiosità a guidare il rapporto tra uomini e natura. La vita della fattoria è fatta anche di solitudine e di fatica, ma offre momenti di valore da non trascurare: la memoria, le leggi naturali, il cambio delle stagioni. Film scorrevole, attraversato da emozioni, da indicazioni positive e che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e nell'insieme poetico. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare nell'ambito dei rapporti città/campgna.

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