UOMINI DI PAROLA

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Amicizia, Anziani, Famiglia, Gangster, Metafore del nostro tempo, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Fisher Stevens
Durata
95'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Stand Up Guys
Distribuzione
Kock Media
Musiche
Lyle Workman
Montaggio
Mark Livolsi

Orig.: Stati Uniti (2012) - Sogg. e scenegg.: Noah Haidle - Fotogr.(Scope/a colori): Michael Grady - Mus.: Lyle Workman - Montagg.: Mark Livolsi - Dur.: 95' - Produz.: Sidney Kimmel Entertainment, Lionsgate, Lakeshore entertainment.

Interpreti e ruoli

Al Pacino (Valentine "Val"), Christopher Walken (Doc), Alan Arkin (Hirsch), Julianna Margulies (Nina Hirsch), Vanessa Ferlito. (Sylvia), Mark Margolis (Claphans), Lucy Punch (Wendy), Addison Timlin (Alex), Katheryn Winnick (Oxana), Weronika Rosati (Irena)

Soggetto

Quando, dopo 28 anni, Val esce dal carcere, trova ad aspettarlo Doc, vecchio amico e ex galeotto. Doc ha un compito molto ingrato: entro le 10 del giorno dopo deve eliminare Val per ordine di Claphands, il loro attuale boss. Mentre si avvicina la notte, Val e Doc cominciano a girare per la città: vanno a mangiare, poi si affacciano in un locale solo per uomini, quindi rubano una macchina, arrivano in un ospizio e liberano Hirsch, il componente del loro terzetto di scorribande. Nel bagagliaio della stessa macchina trovano più tardi una ragazza legata, la liberano, la aiutano a prendersi la rivincita con i suoi 'rapitori'. Nasce il nuovo giorno, Doc trova la forza per chiamare Alex, la nipote, e darle un segnale di affetto finora mancato. Quindi, sotto l'ufficio del boss, al momento della resa dei conti, cominciano a sparare a raffica verso le finestre.

Valutazione Pastorale

Tutto in una notte, dopo trenta anni di carcere e una vita in attesa di riscatto. Questa scorribanda 'on the road' di tre gangster impenitenti che vogliono rimandare l'ultimo appuntamento con la morte ha i toni elegiaci di un malinconico passo d'addio, un saluto irriverente e rabbioso che ricorda quelo analogo di John Wayne e James Stewart ne "Il pistolero" di Don Siegel (1976). Dal western al gangster la differenza è in fondo poca, e l'esordiente Stevens ha la capacità di recuperare una mitologia dell'immaginario americano questa sì senza età nè epoca. Il resto lo fanno i tre attori in quell'interscambio magico in cui finzione e verità riescono a non farsi più distinguere. L'elegia senile di un 'genere', tra rimpianti, colpi di coda, ribellione, sentimenti non detti, è forse anche quella di un certo cinema, di storie che sedimentano emozioni e restano timide, quasi timorose di non rendere eroi quei malavitosi incalliti. Un ritratto intenso per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, interessante anche per come fa emergere umanità e comprensione nelle vite dei tre gangster. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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