VACANZE AI CARAIBI

Valutazione
Futile, grossolanità
Tematica
Cinema nel cinema, Il comico
Genere
Commedia
Regia
Neri Parenti
Durata
100'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Medusa
Soggetto e Sceneggiatura
Neri Parenti, Fausto Brizzi, Marco Martani, Domenico Saverni, Christian De Sica Neri Parenti, Fausto Brizzi, Marco Martani, Domenico Saverni
Musiche
Bruno Zambrini
Montaggio
Luca Montanari

Orig.: Italia (2015) - Sogg.: Neri Parenti, Fausto Brizzi, Marco Martani, Domenico Saverni - Scenegg.: Neri Parenti, Fausto Brizzi, Marco Martani, Domenico Saverni, Christian De Sica - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gino Sgreva - Mus.: Bruno Zambrini - Montagg.: Luca Montanari - Dur.: 100' - Produz.: Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Wildside in collaborazione con Mediaset Premium.

Interpreti e ruoli

Christian De Sica (Mario Grossi Tubi), Massimo Ghini (Ottavio Vianale), Angela Finocchiaro (Gianna Grossi Tubi), Dario Bandiera (Adriano Fiore), Ilaria Spada (Claudia), Luca Argentero (Fausto), Maria Luisa De Crescenzo (Anna Pia Grossi Tubi)

Soggetto

Mario ha dilapidato sia il patrimonio personale sia quello, ben più grande, della moglie Gianna. Per far fronte ai debiti, decide di andare ai Caraibi: qui potrà vendere la villa acquistata anni prima e conoscere un certo Ottavio di cui la giovane figlia Anna Pia si è innamorata e che vuole sposare. Sulla stessa isola arrivano, sbarcando da una nave crociera, Fausto e Claudia, travolti da una irrefrenabile passione che li induce a lasciare i rispettivi coniugi. Nella stessa zona c'è Adriano, un maniaco delle nuove tecnologie al quale capita di precipitare da un aliante su una minuscola isoletta deserta e di dover fare in conti con l'assenza di campo, di elettricità, di corrente...

Valutazione Pastorale

E finalmente il cinepanettone non è più solo commedia, ma un vero e proprio 'genere', a se stante, con codici precisi, scelte narrative, tono dei dialoghi. L'inizio è unanimemente indicato in "Vacanze di Natale '95", diretto da Neri Parenti che di questo format è un vero esperto, avendolo da allora plasmato e rimodellato in ogni angolo, attraverso i vari "Natale a...". Naturalmente la Storia e la cronaca ci dicono che, accanto a questo, c'è ogni anno almeno un altro titolo che vi si contrappone. Ma è un altro discorso. Restando all'attualità, si verifica la solidità dell'unità di luogo e d'azione, si capisce che la chimica tra attori esperti ottiene esiti di assoluta affidabilità, che i dialoghi devono essere svelti, rapidi e tali da sembrare improvvisati; ma che anche una presenza individuale può ottenere buoni risultati comici. Insomma i codici espressivi sono importanti, e Parenti lo sa così bene da condensare tutte le necessità e le eventuali obiezioni in un'unica scena, una rapida gag che appare nel sottofinale sui titoli di coda tra gli extra: da vedere perché esemplifica molte alzate di scudi o possibili rifiuti. Il copione ha i toni della goliardia vintage anni '60; le famose 'parolacce' entrano in una dimensione da sotterfugio, equivoci, imprevisti, incertezze generano una risata non sguaiata. Il copione si muove mediamente sul filo della grossolanità, laddove ad essere tali (ossia grossolane) sono le situazioni che non le espressioni. Ma n fin dei conti una riflessione come questa da metacinema lascia il tempo che trova. Al cinepanettone si chiede di non essere volgare e di rispettare il minimo comun denominatore del divertimento. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile e, come anticipato, segnato da grossolanità.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, ben tenendo conto di quanto detto sopra su contenuti, toni, destinatari: una proposta del tutto 'scoperta' e quindi senza brividi.

Le altre valutazioni

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