YU-GI-HO ! IL FILM

Valutazione
Inconsistente, banale
Tematica
Avventura, Film per ragazzi
Genere
Film d'animazione
Regia
Hatsuki Tsuij
Durata
90'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Giappone
Titolo Originale
Yugio: Gekijo-ban / Yu-Gi-Oh ! The Movie
Distribuzione
Warner Bros
Montaggio
Musao Nokagawa

Orig.: Giappone (2004) - Sogg. e scenegg.: Michael Pecerlello - Montagg.: Musao Nokagawa - Dur.: 90' - Produz.: Norman J. Grossfeld per 4 Kids Production.

Interpreti e ruoli

Yugi Muto/Yami Yugi (voce italiana: Massimo Di Benedetto), Seto Kaiba (v.i.: Lorenzo Scattorin), Joey Wheeler (v.i.: Simone D'Andrea), Tristan Taylor (v.i.: Gabriele Calindri), Mokuba Kaiba (v.i.: Irene Scalzo), Anubis, Solomon.

Soggetto

Dal profondo dell'Egitto Anubis, antico faraone sconfitto tanto tempo prima, vuole tornare in vita e, esercitando il potere dell'Ottavo Millennio, ha intenzione di distruggere Yu-Gi-Ho e conquistare il mondo. Ignaro, il giovane Yugi insieme agli amici Joey, Tristan e Tea, si diverte con il gioco di carte chiamato "Duel Monster", che prevede la lotta fra creature mostruose. Il vincitore potrà fregiarsi del titolo di Yu-Gi-Ho. Yugi, con l'aiuto di un antico gioco di carte portatogli dal nonno e risalente al lontano Egitto, risolve il Puzzle Egiziano Millenario e si trasforma nel potente re egiziano Yu-Gi-Ho. Ora Anubis ha di nuovo di fronte il suo nemico. Un'aspra lotta si comvatte tra Anubis e l'alter ego di Yu-Gi-Ho. Ma alla fine il faraone é di nuovo sconfitto. Le carte hanno vinto.

Valutazione Pastorale

"Yu-Gi-Ho" nasce come serie televisiva realizzata in Giappone dalla Toei Animation. Come inevitabile contorno c'é l'uso di una serie di carte che diventano strumenti indispensabili per dare il via al gioco. Il tutto da far funzionare ovviamente al computer tra playstation e altri contributi interattivi. Un mondo di videogame che sembra abbia come destinatari bambini e ragazzi fino a 14 anni. Se è così, e vedendo questa inopportuna versione cinematografica, qualche dubbio è lecito avanzare circa la debordante leggerezza della storiella, al limite della stupidità. La moraletta finale è appiccicata, e tutto si muove faticosamente all'insegna di una noia crescente. Forse sul piccolo schermo e potendo il ragazzo agire in prima persona, qualche vivacità in più è possibile prevederla. Ma dal punto di vista pastorale il film é da valutare come inconsistente e veramente banale. UTILIZZAZIONE: in caso di utilizzazione e visto il tipo di pubblico, non sarebbe inopportuna la presenza di qualche educatore per una fruizione più adeguata e sicura.

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