I film in sala dal 26 giugno

giovedì 26 Giugno 2014
Un articolo di: Redazione

I film in sala dal 26 giugno, a cura della Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI

 

In uscita nelle sale italiane, da giovedì 26 giugno 2014, opere che propongono un ampio ventaglio di riflessioni sulla famiglia, declinata attraverso vari generi: dalla commedia Big Wedding al film drammatico Quel che sapeva Maisie (What Maisie Knew), passando per il documentario Le cose belle sino al tormentato La gelosia (La jalousie) e alla colorata commedia Instructions Not Included (No se Aceptan Devoluciones).

Remake del film Mon frère se marie (2006), la commedia hollywoodiana Big Wedding, diretta dall’esordiente Justin Zackham (sceneggiatore di Non è mai troppo tardi) e interpretata da un cast all star – Robert De Niro, Katherine Heigl, Diane Keaton, Amanda Seyfried, Topher Grace, Susan Sarandon e Robin Williams –, presenta tutti gli ingredienti per un successo al box office ma è frenata da una sceneggiatura di scarso spessore, rispetto anche ai temi affrontati. È la storia di due giovani, Missy e Jared, in procinto di sposarsi che temono l’incontro tra i genitori adottivi di Jared (ormai divorziati) e la madre biologica profondamente osservante. Questo è l’espediente narrativo per dar luogo a una commedia degli equivoci, tratteggiata con eccessiva superficialità.

Decisamente altro registro per il film drammatico Quel che sapeva Maisie (What Maisie Knew) di Scott McGehee e David Siegel, presentato al Toronto International Film Festival nel 2012. Tratto dall’omonimo romanzo di Henry James, adattato nella New York contemporanea, è la storia della piccola Maisie (Onata Aprile) al centro di una guerra legate per l’affido tra due genitori egoisti e superficiali, la rockstar Susanna (Julianne Moore) e il mercante d’arte Beale (Steve Coogan). Ne esce una trama psicologica molto fitta, che mette a nudo in modo diretto superficialità e cinismo di una famiglia disfunzionale. Il film denuncia disinteresse e opportunismo di genitori troppo “adulti” per pensare ai piccoli; fa emergere carenze, disagi, delusioni attraverso gli occhi e le parole della bambina, capace di sopportare solo perché troppo piccola per reagire in modo forte. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Da Hollywood all’Italia con il documentario Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2012 nella sezione Giornate degli Autori – Venice Days. L’idea narrativa risale al 1999, quando i due registi realizzano il doc per Rai Tre Intervista a mia madre, con l’obiettivo di raccontare frammenti di adolescenza. Un documentario che scava nel profondo delle sensazioni, buca il fremito del tempo che passa, affronta a viso aperto il futuro. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Ancora relazioni a dominare la scena cinematografica con La gelosia (La jalousie) di Philippe Garrel e interpretato dal figlio Louis Garrel ed Anna Mouglalis, passato in concorso alla 70a Mostra del Cinema di Venezia. È la tormentata storia d’amore tra due attori francesi, Louis e Claudia; quando la storia finisce, il trentenne Louis non accetta la separazione cercando il suicidio. Dal punto di vista pastorale, il film si presenta complesso e problematico, molto condizionato dalla marcata autorialità del noto regista francese, erede della nouvelle vague.

Ultimo film dedicato al tema della famiglia è il messicano Instructions Not Included (No se Aceptan Devoluciones) di Eugenio Derbez, la storia dello scapolo Valentín (lo stesso Derbez) che scopre la paternità, tra risate e tenerezza. 

Drammatico è invece l’italiano Carta bianca del regista colombiano Andrès Arce Maldonado. Ambientato nella notte di San Valentino, è la storia di tre personaggi (due stranieri e un’italiana) chiamati a scontrarsi e cambiare le proprie vite. Dal punto di vista pastorale, nell’ottica del rapporto cronaca/realtà, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Nel segno della commedia, tra realtà e fantascienza, è il film giapponese Thermae Romae di Hideki Takeuchi, ispirato al manga di Mari Yamazaki (ed. Star Comics) e passato al Far East Film Festival di Udine. L’ingegnere Lucio sperimenta un viaggio nel tempo dall’Antica Roma al Giappone contemporaneo, tra gag e ironia. Sull’onda di un grande successo in patria, approda ora nelle sale italiane come proposta insolita e curiosa rivolto a un pubblico ampio, senza molte pretese. 

In chiusura, tre documentari: Tutte le storie di Piera di Peter Marcias, passato all’ultimo Torino Film Festival, tenero omaggio all’attrice Piera Degli Esposti; Stories We Tell di Sarah Polley, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2012 nella sezione Giornate degli Autori – Venice Days; e l’italiano ADHD Rush Hour di Stella Savino, che si propone di far conoscere in maniera più dettagliata il “deficit dell’attenzione e iperattività”, anormalità neuro-chimica geneticamente determinata. 


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