Le uscite in sala dal 27 marzo

venerdì 28 Marzo 2014
Un articolo di: Redazione

Non solo eroi dei fumetti o della letteratura sul grande schermo, ma anche storie di “ultimi” che fronteggiano coraggiosamente le tempeste della vita. Tra le molte uscite in sala dal 27 marzo 2014, vale la pena sottolineare l’opera di Edoardo Winspeare, In grazia di Dio, in concorso nella sezione Panorama Special all’ultimo Festival di Berlino. Un racconto duro e insieme poetico di “ultimi”, con richiami al cinema di Ermanno Olmi: quattro donne di una famiglia che rispondono tenacemente alla crisi economica, al fallimento finanziario della propria impresa, ritornando al lavoro della terra. Perso tutto, non rimane che ripartire da un terreno in campagna tentando di ricostruire la propria esistenza, le proprie relazioni familiari e sociali. Viene valorizzata anche una religiosità popolare che anima le vite delle protagoniste, soprattutto della nonna. Il talentuoso regista pugliese convince con una storia piccola, in dialetto, che conquista lo spettatore per l’incisività della narrazione, la raffinatezza stilistica e la scottante attualità dei temi. Immagini lucide, dai colori nitidi, talvolta sporchi, densi di verità per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Dagli eroi veri a quelli nati dalla penna creativa di scrittori e disegnatori. Anzitutto Storia di una ladra di libri (The Book Thief) di Brian Percival, noto al grande pubblico come regista della serie BBC Downtown Abbey, film che prende le mosse dal romanzo La bambina che salvava i libri di Markus Zusak (Frassinelli). È il racconto del coraggio di una bambina chiamata a scontrarsi con l’orrore del nazismo e le persecuzioni degli ebrei; una lotta contro l’oscurantismo del pensiero culturale. Con un ottimo cast di interpreti (dai noti Geoffrey Rush ed Emily Watson alla 14enne Sophie Nélisse) e impreziosito dalla musica del compositore John Williams (E.T., Star Wars, Harry Potter, Lincoln), il film si presenta valido, consigliabile e positivo, segnato però anche da una certa convenzionalità figurativa. La proposta può essere utilizzata per fini educational. 

A seguire, sempre in tema di eroi è Captain America: The Winter Soldier dei fratelli Anthony e Joe Russo, nuovo capitolo della saga Marvel dopo il primo film Captain America – Il primo vendicatore (The First Avenger: Captain America, 2011) di Joe Johnston e la riuscita formula “all-star”The Avengers (2012). Ambientato al giorno d’oggi, il film propone lo scontro tra il mitico eroe e i servizi deviati del Governo statunitense. Da segnalare il coinvolgimento nel cast di Robert Redford, che porta con sé le atmosfere dei thriller politici anni ’70. Rimanendo sempre nel terreno narrativo della Marvel, il film si rivela convincente per gli amanti del genere (ma non solo), segnato da immagini spettacolari, ma anche da spunti tematici non banali.  

Si cambia decisamente registro con La luna su Torino di Davide Ferrario, noto regista e sceneggiatore (Dopo mezzanotte, Tutta colpa di Giuda) che porta sullo schermo la storia di tre giovani (ma non troppo) in cerca di un posto nella vita. A colpire soprattutto è lo sguardo affascinante sulla città di Torino, così come lo stile ironico e surreale che il regista conferisce al racconto. Risultano meno riuscite, invece, alcune scelte narrative o la costruzione dei personaggi. Per le tematiche che affronta, il film è da considerare complesso e problematico. 

Appartenente al genere biopic è il film Yves Saint Laurent di Jalil Lespert, tratto dalla biografia di Laurence Benaïm; è la storia del celebre stilista allievo di Christian Dior che rivive tra suggestioni estetizzanti e aspetti problematici della vita personale. L’opera diretta da Lespert non appare però del tutto convincente.

Dedicato ai più piccoli è Cuccioli – Il paese del vento dei fratelli Sergio e Francesco Manfio, seguito del cartoon Cuccioli – Il Codice di Marco Polo (2009) e legato al riuscito progetto televisivo Cuccioli trasmesso dalla Rai. Il film conferma la buona qualità artigianale dell’animazione italiana, che non può certo competere con i grandi prodotti Disney-Pixar o DreamWorks, ma che sa trovare un proprio specifico encomiabile. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell’insieme semplice.

In chiusura, due documentari e un’opera sperimentale. Quando c’era Berlinguer di Walter Veltroni, che offre un sentito ricordo del leader politico del PCI a trent’anni dalla sua morte. Una ricostruzione affidata alle immagini dell’epoca, come omaggio a una figura di rilievo della vita politica italiana perlopiù sconosciuta elle giovani generazioni. Fuoristrada di Elisa Amoruso, invece, passato all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, è uno sguardo sulla vita di un uomo che decide di diventare donna. Tema complesso e problematico, affrontato però con sensibilità e misura. 

Altrettanto complesso è, poi, I fratelli Karamazov (finalmente in sala dal 2008), film che propone una commistione tra linguaggio cinematografico e teatrale, avanzando una riflessione sull’arte, sul ruolo dell’intellettuale nella società, nonché sulle derive del comunismo. Interessante per un pubblico selezionato. 

 


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