I film in sala dal 29 maggio, a cura della Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI
Il fischio di inizio del Campionato mondiale di calcio 2014 è previsto per il 12 giugno, ma un anticipo lo propone un divertente e curioso film argentino in uscita in sala questa settimana, dal 29 maggio. Si tratta di Goool! (Foosball), un’animazione diretta dal Premio Oscar Juan José Campanella (Il segreto dei suoi occhi, 2010), tratto dal racconto Memorie di un’ala destra di Roberto Fontanarrosa. Si tratta della storia del giovane Amadeo chiamato a scontrarsi con il prepotente Grosso (il tema del bullismo), che minaccia la sua pace e quella del luogo in cui vive. A “scendere in campo” in sua difesa è la squadra del calcio balilla, personaggi che si animano dunque nel momento del bisogno. Coinvolgente cartoon argentino in 3D, che si rivolge a un pubblico di minori ma anche di adulti appassionati di calcio, dove lo sport è momento di aggregazione ma anche lezione di vita e di crescita personale e collettiva.
Sempre rivolto principalmente a un pubblico di giovani è il film Maleficent dell’esordiente Robert Stromberg, già affermato scenografo Premio Oscar (Avatar, Alice in Wonderland, Il grande e potente Oz), che si ispira alla celebre fiaba europea La bella addormentata nel bosco di Charles Perrault e portata con successo al cinema dalla Disney nel 1959. Angelina Jolie è Malefica, strega cattiva che minaccia la giovane principessa Aurora (Elle Fanning). Il film, che richiama le atmosfere cupe dei fantasy del decennio Duemila (il filone Harry Potter in testa), propone uno sguardo inedito sulle motivazioni che hanno spinto Malefica a diventare tale. Hollywood continua dunque il suo percorso di riscoperta delle fiabe più tradizionali, dopo le due recenti versioni di Biancaneve (Biancaneve con Julia Roberts e Biancaneve e il cacciatore con Charlize Theron), rese celebri anche dalle animazioni Disney, con un occhio al pubblico contemporaneo e mediante suggestivi effetti speciali. Il risultato non è sempre convincente, ma emozioni e spettacolo sono garantiti.
Altro blockbuster targato Hollywood è Edge of Tomorrow – Senza domani (Edge of Tomorrow) di Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. & Mrs. Smith) con Tom Cruise ed Emily Blunt, ispirato alla graphic novel All You Need Is Kill di Hiroshi Sakurazaka. Ricordando l’espediente narrativo già visto nella commedia Ricomincio da capo (Groundhog Day, 1992) con Bill Murray, Tom Cruise/William Cage è chiamato a rivivere ogni giorno la sua battaglia, in un futuro ipertecnologico e dalle atmosfere apocalittiche. Prodotto collaudato, senza troppa originalità, certamente gradito per gli appassionati del genere.
Di genere e stile diverso è il film d’esordio del cinese Chen Zhuo, Song of Silence (Yang Mei Zhou), ritratto sofferto e drammatico di alcuni nuclei familiari della Cina del Sud. Nell’opera sono inserite tematiche importanti e complesse (tra cui l’abuso dei minori in ambiente familiare), ma trattate con discrezione e uno stile delicato, che rivela anche delle sfumature poetiche. Un film che dal punto di vista pastorale è complesso e problematico, adatto per dibattiti soprattutto per l’opportunità che offre di riflettere sul conflitto in atto nella Cina, tra tradizione rurale e modernità metropolitana.
Altri due esordi al cinema questa settimana: l’italiano Pane e Burlesque di Manuela Tempesta e il palestinese Giraffada di Rani Massalha. Il primo è una commedia degli equivoci ambientata in Puglia, che vede protagoniste Sabrina Impacciatore, Laura Chiatti, Michela Andreozzi e Giovanna Rei, alle prese con spogliarelli per raggranellare denaro in tempo di crisi: film brillante e dal taglio futile, che ricorda il recente Amiche da morire e l’ormai classico Full Monty. Il secondo film, Girraffada, è una favola che invita alla fratellanza in un territorio in cerca di pace. Una buona proposta cinematografica in sala, come Ana Arabia di Amos Gitai, che coincide con il recente viaggio di papa Francesco in Terra Santa.
Dalla Scandinavia arriva In ordine di sparizione (Kraftidioten) di Hans Petter Moland, in concorso al 64° Festival di Berlino, commedia grottesca con toni pulp sulla criminalità organizzata, che sembra richiamare la lezione di Tarantino. Usando l’arma della commedia, il regista Moland presenta un quadro inquietante della realtà norvegese. Il film contiene immagini di violenza esplicita (splatter), mitigata dal tono farsesco; l’opera pertanto si rivolge a un pubblico adulto e per gli amanti del genere. Quasi sulla stessa linea il film inglese Dom Hemingway di Richard Shepard, con Jude Law: una commedia nera, grottesca, tra ambienti malavitosi e nuclei familiari disordinati. C’è anche qui un uso della violenza con toni farseschi.
A chiudere le uscite della settimana due film italiani: il primo è Resistenza naturale del documentarista Jonathan Nossiter (Mondovino, 2004) che alterna interviste a titolari di aziende agricole con immagini di storia del cinema, grazie alla collaborazione con Gian Luca Farinelli della Cineteca di Bologna; il secondo è Bologna 2 agosto… i giorni della collera di Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio, film drammatico che richiama la stagione degli anni di piombo e in particolare la strage alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980.
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