MOSTRA DI VENEZIA 2014 – Seconda settimana: programma dell’ 1 – 2 – 3 settembre,

mercoledì 3 Settembre 2014
Un articolo di: Redazione

 Comincia la seconda settimana alla 71 edizione della Mostra del Cinema di Venezia, partita il 27 agosto e in programma fino al 6 settembre prossimo, Cinque i film in concorso, nell’ordine: “Il giovane favoloso” di Mario Martone (Italia); “Nobi (Fires on the Plain)” di Shinya Tsukamoto (Giappone); “A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence” di Roy Andersson (Svezia); “Sivas” di Kaan Mujdeci (Turchia); “Le dernier coup de marteau” di Alix Delaport (Francia).

C’era molta attesa per il film dedicato a Giacomo Leopardi. Mario Martone lo ha sviluppato partendo da un breve accenno sull’infanzia dei tre fratelli (Giacomo, Paolina, Carlo) trascorsa nel palazzo avito a Recanati e dedicata quasi interamente allo studio, grazie alla fornitissima biblioteca messa insieme dal padre, conte Monaldo. Ben presto l’obiettivo si focalizza su Giacomo, che si dedica ad uno studio ‘matto e diperatissimo’, che si sente ben presto un elemento estraneo nella ristretta atmosfera della piccola Recanati, che soffre le ristrettezze di un pensiero cristallizzato in una religiosità tradizionale e ufficiale e in una socialità senza sbocchi. Il procedere delle sofferenze fisiche e esistenziali del giovane poeta è seguito con indubbia precisione. Il suo sofferto procedere in alcune zone geografiche della futura Italia risulta però affidata ad una meticoiosotà descrittiva eccessiva, fino a raggiungere quei 137′, durata che impone un andamento non sempre necessario e aggiunte di sceneggiatura forse fuori luogo. Eppure il pessimismo cosmico di Leopardi, la sua rabbia civile, indipendente dalla malattia fisica, pronta a  diventare una rivoluzione senza adepti trovano corrispondenza nelle immagini che Martone rende intense e spiazzanti. Troppe parti restano tuttavia in gnerale fin troppo naturali, paradossalmente ‘semplici’ e ‘convenzionali’, Commuoversi alla lettura dell’ “Infinito” è giusto ma non coerente se non nell’ottica di quella costruzione visionaria chela regia di Martone non raggiunge. E’ certamente più giusto Elio Germano, che fa un Leopardi angosciato e tormentato, capace ei protesta destinate a restare inascoltate. Forse da tenere in considerazione per la Coppa Volpi al migliore attore.

Per gli altri. Violenza senza limiti, per denunciare la guerra e la paura della guerra nel consuete esercitazione estetico/muscolare di Tsukamoto. Umorismo acido, surreale, rarefatto fino al nichilsimo nello svedese Andersson: Cupa cronaca di una terra brulla e rarefatta, con poche occasioni di condivisione nel turco Mujdeci. Storia di formazione, problematica e positiva nella francese Delaport.


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