“Il Vangelo secondo Matteo” viene presentato alla Mostra di Venezia il 4 settembre 1964. Vince il Gran Premio della Giuria e, forse più signficatiVo, ottiene il Premio OCIC. Per il regista bolognese si tratta della conferma di un lavoro svolto con attenzione e puntiglio, importante punto di approdo di una elaborazione cominciata tempo prima. ” Fu Pier Paolo -ricorda il produttore Alfredo Bini- a decidere che il soggetto del nostro film sarebbe stato il primo Vangelo. Ma, dati i precedenti, incominciai ad organizzare la cosa con molta cautela. Perché oggi tutti dicono che Pasolini era religiioso. Invece quando abbiamo girato “La ricotta” e “Il Vangelo” nessuno se ne era accorto”. Dopo l’anteprima veneziana, il film esce nelle sale il 2 ottobre 1964. Rileggiamo la scheda predisposta in quella occasione dal Centro Cattolico Cinematografico:
VALUTAZIONE: Nobile illustrazione del Vangelo, con una ragguardevole aderenza al testo sacro, in cui la figura di Cristo è evocata co sobrietàe senza manchevolezze di gusto. Lo stile di chiara evidenza realistica che rifugge dall’iconografia tradizionale, l’adarenza degli attori all’interpretazione pasoliniana del Vangelo e i suggestivi effetti musicali rendono il film interessante.
GIUDIZIO MORALE: Qualche accentuazione realistica, alcunemarcate esteriorizzazioni di sentimenti, nonchè il tono a volte impropriemente aspro della voce del Cristo non unficiano il valore positivo dell’opera. Per tutti.
(Segnalazioni Cinematografiche, vol. LVI, 1964, pag. 161).
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