“King Richard”. Coinvolgente sguardo educativo dal campo da tennis alla vita

lunedì 17 Gennaio 2022
Un articolo di: Sergio Perugini

Non è solo il racconto biografico di due tenniste da record, Venus e Serena Williams: Venus è stata la prima afroamericana a occupare il vertice del ranking mondiale ottenendo in carriera 7 vittore del Grande Slam, mentre Serena è ritenuta una delle migliori tenniste di tutti i tempi, con 23 titoli del Grande Slam. Il film “Una famiglia vincente. King Richard” diretto Reinaldo Marcus Green mette a tema in verità il sogno americano, il cammino di riscatto dalle periferie povere della California all’olimpo del tennis, al podio di Wimbledon. Un racconto coinvolgente e per certi versi atipico, che non focalizza l’attenzione prevedibilmente sulle sorelle Williams, bensì sposta di misura lo sguardo sui genitori Richard e Oracene – interpretati da Will Smith e Aunjanue Ellis –, sui loro estenuanti sacrifici tra doppi turni di lavoro e lunghe ore come trainer passate ad allenare le loro ragazze nei desolati campi di quartiere a Compton, sotto i colpi di una criminalità fuori controllo. Prima di essere un vibrante ed emozionante film sul valore dello sport, “Una famiglia vincente. King Richard” si rivela il ritratto di una grande famiglia, di due genitori avamposto di coraggio, valori e resilienza nelle periferie dell’America; in particolare, è l’istantanea di un padre e del suo sogno disperato, ossessivo e commovente per le figlie, per il loro futuro. Un approccio ben diverso però rispetto al modello padre-padrone di Agassi nel libro cult “Open”. Contando sul sostegno delle sorelle Williams, con Venus, Serena e Isha Price come produttrici esecutive, il film tratteggia la storia di una famiglia straordinaria, che diventa anche emblema del riscatto della comunità, quella afroamericana, nello sport e nella società americana (ancora non del tutto inclusiva). Tanti, poi, gli aneddoti e i campioni del tennis citati qua e là nel film a cominciare dal primo allenatore Paul Cohen (interpretato da Tony Goldwyn), già coach di John McEnroe, all’incontro rivelatore con Rick Macci (Jon Bernthal), lo scopritore di Jennifer Capriati, che ha portato all’esordio nel tennis professionistico le Williams. “Una famiglia vincente. King Richard” è un film lineare, coinvolgente, che conquista per l’emozionante racconto sportivo come pure per l’intensa storia familiare, per quel legame genitori-figlie marcato da rigore, dedizione e tenerezza. Un racconto compatto, fluido, che corre veloce lungo i 144 minuti, senza far avvertire alcuna fatica. Da menzionare è soprattutto l’interpretazione di Will Smith, così mimetica dal punto di vista fisico ed espressivo; una prova maiuscola che potrebbe regalare all’attore la sua terza nomination agli Oscar, dopo “Ali” (2001) e “La ricerca della felicità” (2006). Attenzione Benedict Cumberbatch (“Il potere del cane”, 2021), la statuetta potrebbe essere a rischio! Dal punto di vista pastorale “Una famiglia vincente. King Richard” è consigliabile, poetico e per dibattiti.

Una famiglia vincente. King Richard

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