“UNA FREDDA MATTINA DI MAGGIO” film con Sergio Castellitto su TV2000 in ricordo di Walter Tobagi

venerdì 22 Maggio 2015
Un articolo di: Redazione

Valutazione Pastorale della cnvf: “(…) E se il film pone inequivocabilmente l’accento sulla federazione milanese della stampa come luogo di copertura di possibili mandanti, non è forse il caso di lanciargli l’accusa d’aver “sposato la tesi socialita” di quegli anni roventi. L’habitat di un giomalista è il giornale, e non è detto che in tale humus non possano coabitare gli onesti e gli spregiudicati, risultino o non tali alla giustizia. Troppi fatti, da quel funesto 28 maggio 1980, hanno aperto gli occhi della gente, inducendo anche i più sprovveduti non solo a diffidare della giustizia ufficiale, ma anche a liberarsi da ogni timore riverenziale nei confronti di qualsivoglia categoria, per considerare ogni essere umano per quello che è: potenziale giusto, come potenziale cultore del crimine, sia egli intellettuale o borgataro, di destra o di sinistra, credente o “libero pensatore”, pezzente o altolocato. Ciò che di veramente universale emerge dal film di Vittorio Sindoni, al di là delle coordinate spazio temporali, ambientali e umane da cui muove, è la figura di un uomo onesto, libero e coraggioso, un uomo di futuro, che sa andar oltre la fenomenologia di un presente tragicamente farneticante e impegna le proprie risorse e la propria vita nella costruzione di un domani in cui spera nonostante tutto, un domani a misura d’uomo. Ma è notevole nel film anche la ricostruzione d’epoca, con salotti popolati da madri compiacenti e permissive; eleganti signore che accolgono alla propria tavola con la medesima cortesia di maniera l’onorevole e l’apprendista killer, amico del figlio militante; mentre, presso le redazioni dei giornali, giornalisti furiosi rissano, sostenendo le proprie tesi e cortei di scalmanati d’ogni estrazione sociale ingombrano le strade, accomunati da slogan di morte, scanditi con infernale ferocia. Ben venga in questo pauroso universo di mortali dilacerazioni, inconsistenza ideologica e morale e totale disprezzo d’ogni valore umano un qualche sperduto Walter Tobagi – così intensamente e credibilmente interpretato da Sergio Castellitto – cultore di utopie e prodigo di sé e della propria vita, a scuotere le coscienze e a ridare fiducia nel futuro. E ben vengano registi della tempra di Sindoni, con le loro salutari provocazioni, ad offrire occasioni di riflessione a un mondo alla deriva, sul rispetto dovuto alla persona umana e sull’inevitabile catastrofe cui è destinato fatalmente ad approdare ogni lassismo culturale e morale”.

accettabile/realistico

SEGNALAZIONI CINEMATOGRAFICHE, vol. 111-1991 2° volume


 


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