DUETS

Valutazione
Accettabile-riserve, problematico
Tematica
Amicizia, Famiglia, Lavoro, Solidarietà-Amore
Genere
Commedia
Regia
Bruce Paltrow
Durata
112'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Duets
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
David Newman
Montaggio
Jerry Greenberg

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg. e scenegg.: John Byrum - Fotogr.(Normale/a colori): Paul Sarossy - Mus.: David Newman - Montagg.: Jerry Greenberg - Dur.: 112' - Produz.: Seven Arts/Beacon Pictures.

Interpreti e ruoli

Maria Bello (Suzi), Huey Lewis (Ricky Dean), Scott Speedman (Billy), Gwyneth Paltrow (Liv), Paul Giamatti (Toddy Woods), Andre Braugher (Reginald)

Soggetto

Suzi fa la cameriera a Wheeling ma sogna di trasferirsi in California per diventare una star della musica. Reginald è un ex detenuto di colore, insicuro su tutto tranne che sulla propria, splendida voce. Toddy, commesso viaggiatore, torna a casa, la famiglia lo snobba e allora lui va al bar dove si fa il karaoke. Del karaoke invece Ricky é un veterano e partecipa a tutti i tornei. La giovane Liv, soubrette a Las Vegas, va via di casa alla ricerca del vero padre, e finisce nei locali del karaoke. Billy, sfortunato tassista, cerca ogni giorno la 'grande occasione'. Sei personaggi di diversa provenienza entrano a contatto nei locali dove fa tappa il campionato del karaoke. Billy da un passaggio a Suzi e le dice che la portera in California. Liv finalmente trova la forza per esibirsi davanti a Ricky, che é il padre. Suzi vince la tappa e si qualifica per la finale di Omaha. Tutti si ritrovano nel locale prescelto. Toddy dice di essere stufo del sogno americano. Suzi all'inizio ha paura, poi canta. Liv e Ricky cantano insieme. Tocca poi a Reginald, che si esibisce ma alla fine estrae una pistola e la polizia presente reagisce e lo uccide. Interrotto tutto, Liv e il padre si allontanano insieme, e altrettanto fanno Billy e Suzi. Toddy torna a casa dalla moglie.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una commedia amara e malinconica su alcuni motivi portanti della cultura americana, già esaltati e lanciati nel mondo da molti altri film. Le vicende dei sei personaggi principali offrono lo spunto per riflettere su alcuni argomenti quali: la crisi del sogno americano ("sono stufo del sogno" dice Toddy), di cui ormai non si vedono più i reali contenuti; la ribellione al grigiore della vita quotidiana nella fuga che poi si rivela ancora più illusoria; la musica come luogo di svelamento della commistione tra realtà e finzione. Con uno stile lineare e facile ma non trasandato, il film in certi momenti diventa una sorta di favola moderna, con passaggi reali e altri di sogno punteggiati da una serie di precisi malesseri. Sale nei protagonisti la presa di coscienza che si é andati oltre, si é troppo chiesto all'utopia e all'impossibile. La conseguenza è la necessità di tornare a confrontarsi con valori più tradizionali e comuni, con sentimenti e tenerezze troppo presto messi da parte. L'America del piccolo mondo delle canzonette si guarda allo specchio, si scopre malata e cerca un appiglio per la guarigione. La descrizione di queste 'crisi' é efficace, e il film dal punto di vista pastorale, detto di riserve per qualche passaggio un po' fuori misura come linguaggio e situazione, é da valutare come accettabile, e problematico. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Da proporre anche come ritratto amaro di un'America altrettanto 'amara'.

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