FARGO

Valutazione
Inaccettabile, Ambiguo
Tematica
Male
Genere
Drammatico
Regia
Joel Coen
Durata
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
FARGO
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
Ethan Coen, Joel Coen
Musiche
Carter Burwell
Montaggio
Roderick Jaynes

Sogg. e Scenegg.: Ethan Coen, Joel Coen - Fotogr.: (panoramica / a colori) Roger Deakins - Mus.: Carter Burwell - Montagg.: Roderick Jaynes - Durata.: 97' - Produz.: Ethan Coen VIETATO AI MINORI DEGLI ANNI QUATTORDICI

Interpreti e ruoli

William H.Macy (Jerry Lundegaard), Steve Buscemi (Carl Showalter), Peter Stormare (Gaear Grimsrud), Frances McDormand (Marge Gunderson), Harve Presnell (Wade Gustafson), Kristin Rudrud (Jean Lunde-gaard), John Carroll Lynch (Norm Gunderson)

Soggetto

Addetto alle vendite in un salone d'automobili nel Minnesota, Jerry Lundegaard consegna una vettura nuova a due balordi, Carl Showalter e Gaear Grimsrud, ai quali ha dato un appuntamento in una caffetteria. Lui, è un uomo vile, goffamente astuto e pieno di debiti, mentre loro vivacchiano alla giornata, spesso (specie Gaear, uno psicolabile), arma alla mano. Il gran-de progetto di Jerry è di far sequestrare da costoro la moglie Jean e poi far pagare il riscatto da Wade Gustafson, suo suocero e ricco affarista. Mentre percorrono l'autostrada i due balordi uccidono un agente della polizia stradale e due innocenti, sfortunatissimi testimoni del delitto. Per questi fatti entra in azione a notte fonda Marge Gunderson che dirige il locale posto di polizia (il marito Norm è pittore dilettante), incinta al settimo mese. E' una donna atten-ta e saggia, ma trovare i criminali appare assai arduo. I due folli, mascherati, sequestrano la vittima designata, alla quale nella fuga Gaear fa da custode. Mentre i due complici sono in attesa con la moglie di Jerry legata, questi com-pie alcune goffaggini (propone al suocero l'acquisto di un terreno da destinare a parking ma si vede estromesso finanziariamente dall'affare con la sola pro-messa di una percentuale). Frattanto Wade Gustafson esigendo di andare subito a consegnare il riscatto lo fa di persona, ma Carl, irato, lo uccide, ma rima-ne a sua volta ferito alla guancia. Da qui una serie di errori, distrazioni ed incidenti, mentre la poliziotta lavora con calma ed il perfido Jerry insiste ancora nel credere che tutti i suoi piani finiranno per avere successo. Dopo la morte accidentale di Jean, l'atono Gaear uccide Carl e poi cerca di distrugger-ne il corpo con una macchina che trasforma il legname in segatura. Durante questa operazione giunge Marge che lo arresta. Dopo la cattura di questi, la polizia riesce ad arrestare Jerry che nel frattempo si era rifugiato in un motel.

Valutazione Pastorale

I film dei fratelli Cohen (regista Joel, produttore Ethan) non sono di quelli di più agevole lettura. Non si sa mai, con loro, dove essi intendano andare esattamente a parare: le oscillazioni fra il drammatico ed il prevalente stile grottesco sono più che frequenti. La violenza non è affat-to esclusa e nemmeno velata. Molte le citazioni a stili e maniere di altri. E ancora talune dispersioni assolutamente inutili (la comparsa di un antico cor-teggiatore della poliziotta, un dettaglio ingombrante e totalmente stupido). Alla base di tutta la bizzarra vicenda sta la demenza umana, foriera di stordi-taggini, errori ed orrori fino al delitto, soprattutto vista e proposta con freddo cinismo, alternandosi su generi svariati (l'horror, il thriller, il surreale). Pare che nel soggetto ci si sia ispirati ad un evento autentico. Da parte di Joel Cohen, comunque, sostanzialmente un esercizio di innegabile bravura e spi-gliatezza, con un gruppo di persone di "taglia" psicologica normale e quoti-diana (ovviamente a parte i due balordi tarati a dovere), costrette a vivere una esperienza collettiva. Ottimo lavoro quello degli interpreti: da ricordare la quieta e acuta poliziotta Frances McDormand; il duetto stolido, ma anche brutale di Steve Buscemi e Peter Stormare ed, infine, il bravissimo venditore di automobile William H. Macy, velleitario e malvagio, per la sua incisività. Molte le ambiguità e numerose le scene di violenza.

Le altre valutazioni

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