GIORNI DISPARI

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Amicizia, Famiglia - genitori figli, Giovani
Genere
Commedia
Regia
Dominik Tambasco
Durata
90'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Pablo distribuzione
Musiche
Ludovico Einaudi
Montaggio
Alessio Doglione

Orig.: Italia (1999) - Sogg. e scenegg.: Daniele Cesarano e Dominik Tambasco - Fotogr.(Normale/a colori): Massimo Intoppa - Mus.: Ludovico Einaudi - Montagg.: Alessio Doglione - Dur.: 90' - Produz.: Paolo Vandini e Dominik Tambasco per "La Compagnia dell'Atto".

Interpreti e ruoli

Alessia Fugardi (Giovanna), Alessandro Haber (Salvatore), Irene Ferri (Bruna), Armando De Razza (Peppe), Alberto Alemanno . (Alemanno), Laura Cosenza (Alessandra), Eleonora D'Urso (Carla), Paco Reconti (Raul)

Soggetto

Tre personaggi, tre punti di vista. La giornata di Giovanna é particolare: ha accettato di essere 'pedinata' da una troupe che vuole fare un documentario sulla giornata tipo di una ragazza di oggi, e la telecamera non la molla un minuto. Giovanna deve fare un provino per fare la cubista in una nuova discoteca, perchè nell'altra ha commesso l'errore di andare a letto con il proprietario. Il suo motorino risulta rubato, e lei si mette in cerca di Raul, da cui lo ha acquistato. Inoltre quella mattina è arrivato da Caserta suo padre Salvatore, cacciato dalla moglie dopo l'ennesimo tradimento. Ecco Salvatore. A casa della figlia, si sente dire da Giovanna che farebbe meglio a divorziare. Poi, rimasto solo, trova nell'agenda della figlia, il numero telefonico di Bruna, l'amica con cui Giovanna l'aveva trovato a letto. Salvatore chiama Bruna, si incontra con lei, vanno in albergo, ma lei è sprezzante e scappa piangendo. Aveva poi scritto una copione sulla sua amicizia con Giovanna, affidato ad produttore, che gli dice essere stato sottratto da una ragazza piovuta all'improvviso nel bar dove lui si trovava. Ecco Bruna. Vicino al produttore c'é un paio di occhiali lasciati dalla ragazza che ha preso il copione. Bruna capisce che si tratta di Giovanna, la cerca, la trova nella nuova discoteca. Da qui escono insieme e fanno il loro gioco abituale: fingono che gli occhiali le rendano invisibili e scompaiono nelle strade.

Valutazione Pastorale

Dice Dominick Tambasco, esordiente nel lungometraggio: "Ho voluto dare ad ogni storia uno stile diverso. Con Giovanna ho giocato con il 'pedinamento' zavattiniano, facendo il verso a certo stile documentaristico. Il personaggio di Salvatore l'ho voluto raccontare attraverso il classico stile della commedia all'italiana. Per Bruna infine ho cercato un tono più lieve, intimo, legato ad una dimensione di fantasia". Ritratto quindi, si potrebbe dire, di due ragazze di oggi, del loro vivere a Roma provenendo dalla provincia (Caserta in questo caso), delle loro difficoltà nella ricerca di equilibri professionali e affettivi. La frammentarietà del racconto potrebbe essere lo specchio delle incertezze delle protagoniste, della loro confusione e incapacità di prendere decisione: certo aggravata dalla presenza di un padre del tutto inetto, prototipo di una certa fascia sociale anni '80 illusa e sconfitta. Per voler essere tante cose, il film finisce per non mettere a fuoco quasi niente, risultando assai inconcludente. Resta una certa freschezza nel ritrarre uno indubbio spaesamento generazionale, e la capacità di muoversi sul crinale tra accenni di realismo e compiacimento senza finire dentro quest'ultimo. Ci si muove insomma tra momenti di interesse e altri più stereotipati e prevedibili, anche imputabili ad una eccessiva staticità e povertà narrativa. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, evidenziando le ambiguità che lo caratterizzano in diversi punti. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film può essere utilizzato i occasioni mirate, come ritratto di una fascia di gioventù italiana di fine Millennio, su cui avviare qualche riflesione. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

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