GRAN TORINO

Valutazione
Problematico, Raccomandabile, Adatto per dibattiti
Tematica
Famiglia - genitori figli, Giovani, Metafore del nostro tempo, Rapporto tra culture, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Clint Eastwood
Durata
116'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Gran Torino
Distribuzione
Warner Bros Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Nick Schenk Dave Johannson & Nick Schenk
Fotografia
Tom Stern
Musiche
Kyle Eastwood, Michael Stevens
Montaggio
Joel Cox, Gary D. Roach

Produz.: Robert Lorenz, Bill Gerber, Clint Eastwood.

Interpreti e ruoli

Clint Eastwood (Walt Kowalski), Christopher Carley (padre Janovich), Bee Vang (Thao Vang Lor), Ahney Her (Sue Lor), Brian Haley (Mitch Kowalski), Geraldine Hughes (Karen Kowalski), Dreama Walker (Ashley Kowalski), Brian Howe (Steve Kowalski), John Carroll Lynch (Martin), William Hill (il barbiere), Scott Reeves . (Tim Kennedy)

Soggetto

Reduce della guerra di Corea e meccanico della Ford in pensione, Walt Kowalski, da poco vedovo, vive solo e mal sopporta di avere come vicini immigrati coreani e altri 'stranieri'. Una notte il più giovane di loro, Thao, cerca di rubargli la sua preziosa Ford modello Gran Torino. Il furto fallisce e il ragazzo, per decisione della famiglia si mette al suo servizio per una sorta di riparazione della colpa commessa. La burbera solitudine di Kowalski comincia a sciogliersi e, frequentando anche Sue, sorella di Thao, l'uomo capisce meglio le difficoltà di vita di quelle persone. In particolare il clima di violenza instaurato da una banda di altri immigrati, lo provoca più volte, fin quando decide di intervenire. Dopo aver letto le analisi mediche che certificano la sua malattia inguaribile, Walt affronta i teppisti che reagiscono sparando a raffica e lo uccidono. Subito dopo vengono arrestati. E nel quartiere torna la calma.

Valutazione Pastorale

Sarà, come dice, l'ultimo film da lui interpretato? Se così fosse, resta un grande, memorabile passo d'addio. La parabola di Walt Kowalski, dal rifiuto verso tutto e tutti (per chi non compra 'americano') all'apertura, alla comprensione, alla coscienza di dover agire si snoda lungo un percorso che evita con puntiglio scivolate retoriche (la medaglia all'eroe di guerra) a vantaggio di una cronaca tesa e asciutta ma non per questo meno profonda. Il copione riesce ad arrivare alla soluzione del sacrificio finale senza assolutizzare il gesto, bilanciato dall'idea della morte comunque incombente causa malattia. E tuttavia la forza dell'esempio rimane, incisiva e incancellabile, aggrappata a quell'Ave Maria appena sussurrato sottovoce, prima di consegnarsi alle pallottole dei teppisti. Walt rappresenta 50 anni di vita e di storia americane, al pari di Eastwood stesso sempre pronto a gettare sul proprio Paese uno sguardo fatto di compassione e di pietà che sono i presupposti di una grande ammirazione. L'attore-regista compone un nuovo, palpitante ritratto, fatto di luci e ombre, di odio e di amore e, in sintesi, di convinta speranza per il futuro. Per questi motivi il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come raccomandabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto coinvolgente di alta qualità. Qualche attenzione risulta doverosa per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di DVD.

Le altre valutazioni

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