JEFFREY

Valutazione
Inaccettabile, Immorale
Tematica
Omosessualità
Genere
Commedia
Regia
Christopher Ashley
Durata
113'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
JEFFREY
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Paul Rudnik tratto dal lavoro teatra
Musiche
Stephen Endelman
Montaggio
Cara Silverman

Sogg.: tratto dal lavoro teatra-le di Paul Rudnik - Scenegg.: Paul Rudnik - Fotogr.: (Normale/a colori) Jef-frey Tufano - Mus.: Stephen Endelman - Montagg.: Cara Silverman - Dur.: 113' - Produz.: Mark Balsam, Mitchell Maxwell, Victoria Maxwell

Interpreti e ruoli

Steven Weber (Jeffrey), Michael T.Weiss (Steve), Patrick Stewart (Sterling), Bryan Batt (Darius), Sigourney Weaver (Debra Moorhou-se), Olympia Dukakis (Mrs. Marcangelo), Robert Klein (Skip Winkley), Kathy Najimy, Christine Baranski, Nathan Lane, Victor Garber, Ethan Philli-ps, Irma St. Paule

Soggetto

Jeffrey, giovane gay che fa il cameriere e, a tempo perso, anche l'attore, ha deciso di non avere più rapporti per timore di contrarre l'aids. Proprio in questo frangente conosce Steve, tra i due potrebbe nascere un'in-tesa, ma Jeffrey rifiuta appuntamenti e incontri. Nei giorni successivi, Jeffrey frequenta altri amici che vivono la sua stessa condizione, ascolta i genitori che lo invitano a vivere con tranquillità la sua vita, va in una chiesa cattolica e il parroco gli salta addosso inneggiando all'amore, si presenta alla marcia dell'orgoglio gay, subisce il pestaggio di un gruppo di fanatici, e alla fine capisce di non poter continuare in quella situazione. Contatta Steve, lo invita a cena e gli confida di essersi liberato di ogni timore. Adesso i due possono amarsi e vivere con tranquillità il loro amore.

Valutazione Pastorale

Se è vero che quello dell'omosessualità è problema grave e serio, di fronte al quale non si possono chiudere gli occhi nè assume-re atteggiamente superficiali, è sicuramente altrettanto vero che un film come questo non sembra la strada migliore per arrivare a qualche soluzione. Qui il tono da commedia romantica e divertente falsifica i termini delle situazioni, tutto è giocato sul piano di una stucchevole dialettica di sentimenti repressi o dichiarati e sulla ricerca di una "normalità" sbandierata con invadenza e sno-bismo, quasi con l'autorità che deriva dal rappresentare gli interessi di una categoria che negli Stati Uniti occupa importanti posti di potere e li mette tutti sul piatto della bilancia. Il tono da perbenismo omosessuale che caratte-rizza il film non può essere accettato, sul piano pastorale, al pari della banale e fin troppo ridicola raffigurazione del sacerdote, ovviamente cattolico, e del ricorso, assolutamente gratuito, alla figura di Madre Teresa di Calcutta che allieta al pianoforte l'incontro finale tra i due ragazzi. Utilizzazione: Esclusa la programmazione ordinaria, il film è da sconsiglia-re anche per contesti più ristretti, troppo superficiale e a tesi per essere utiliz-zato come contributo sull'argomento "omosessualità".

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