LA CENA DEI CRETINI

Valutazione
Accettabile, brillante**
Tematica
Amicizia, Libertà
Genere
Commedia
Regia
Francis Veber
Durata
80'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Le diner de cons
Distribuzione
Filmauro
Musiche
Vladimir Cosma
Montaggio
Georges Klotz . Dur.: 80'

Orig.: Francia (1998) - Sogg. e scenegg.: Francis Veber dal proprio omonimo lavoro teatrale - Fotogr.(Scope/a colori): Luciano Tovoli - Mus.: Vladimir Cosma - Montagg.: Georges Klotz . Dur.: 80' - Produz.: Gaumont International, EFVE, TF1 Films Production.

Interpreti e ruoli

Jacques Villeret (Francois Pignon), Thierry Lhermitte (Pierre Brochant), Francis Huster, Daniel Prevost, Alexandra Vandernoot .

Soggetto

Ogni mercoledì un gruppo di professionisti dell'alta borghesia parigina si riunisce per una cena-scommessa dove ognuno dei convitati deve presentarsi accompagnato da una persona che può essere definita 'un perfetto cretino'. Tramite una segnalazione, Pierre Brochant, editore, individua la vittima designata in Francois Pignon, contabile presso il ministero delle Finanze, e lo invita a passare prima da casa sua. Ma proprio quel pomeriggio Pierre, dopo un movimento falso, accusa il cosiddetto 'colpo della strega' in conseguenza del quale il dottore gli ordina di prendere alcune pillole e di rimanere a casa almeno due giorni. Poco dopo si presenta Francois, che ritiene di essere stato invitato perché l'editore vuol pubblicare un libro sul suo grande hobby: modellini di monumenti famosi fatti con i cerini. Dal momento in cui Francois mette piede in casa Brochant, gli eventi precipitano. Dopo la telefonata della moglie Catherine, che annuncia di volerlo lasciare, Pierre entra in agitazione. Nel tentativo di capire dove possa essere andata, contatta dopo due anni un amico, al quale aveva portato via Catherine. Ma la donna non è da lui, forse è andata da Pascal, noto donnaiolo, di cui non si conosce l'indirizzo. Francois dice che può saperlo, chiedendolo ad un collega che sta conducendo un accertamento fiscale su di lui. Raggiunto per telefono, Pascal confessa che è invece a letto con la moglie dell'impiegato che lo sta tormentando con controlli esasperati. Alla fine chiama l'ospedale: Catherine ha avuto un incidente d'auto. Francois riesce a parlarle e a spiegarle che Pierre vuole fortemente il suo ritorno a casa. Ma poi riesce di nuovo a rovinare tutto. E Pierre lo apostrofa: "Ma che fa, cretino?!".

Valutazione Pastorale

Lo sceneggiatore-regista Francis Weber ha sicuramente trovato la chiave giusta per mettere d'accordo teatro e cinema. Dopo aver scritto e messo in scena un lavoro teatrale dallo stesso titolo, Veber ne dirige anche la versione filmica: gli esiti sono godibili, azzeccati, decisamente riusciti. Mantenendo l'unità di luogo e d'azione (tutto si svolge dal pomeriggio alla tarda sera dentro il grande appartamento di Pierre), Veber riesce ad imprimere al racconto un ritmo frizzante e dinamico, che asseconda l'incalzante succedersi dei dialoghi. A rendere spumeggiante l'insieme c'é naturalmente il canovaccio della impeccabile commedia di sapore boulevardier: equivoci, incomprensioni, tradimenti, e soprattutto il ribaltarsi dei ruoli tra l'intelligente e il cretino, con conseguente punzecchiatura alle fragili certezze della borghesia parigina. Niente sociologismi, però. Il piacere di raccontare e di sollecitare la risata arguta, non banale apre e chiude l'intreccio in una sorta di 'ronde' senza fine. Dal punto di vista pastorale, siamo di fronte ad una commedia dall'umorismo fine ed intelligente, priva di volgarità, divertente e capace anche di sollecitare qualche riflessione sul rapporto con gli umili. Da valutare come accettabile e senz'altro brillante. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come proposta di commedia brillante molto piacevole. Da sottolineare la bella prova degli attori.

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