LA COMUNE

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Adolescenza, Famiglia, Matrimonio - coppia
Genere
Drammatico
Regia
Thomas Vinterberg
Durata
111'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Danimarca
Titolo Originale
Kollektivet
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Thomas Vinterberg, Tobias Lindholm Thomas Vinterberg, Mogens Rukov dalla loro piece teatrale
Musiche
Fons Meries
Montaggio
Anne Osterud, Janus Billeskov Jansen

Orig.: Danimarca (2015) - Sogg.: Thomas Vinterberg, Mogens Rukov dalla loro piece teatrale - Scenegg.: Thomas Vinterberg, Tobias Lindholm - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jesper Toffner - Mus.: Fons Meries - Montagg.: Anne Osterud, Janus Billeskov Jansen - Dur.: 111' - Produz.: Sisse Graum Jorgensen, Morten Kaufman per Zentropa Entertainments 19 - 66^ FESTIVAL DI BERLINO 2016, ORSO D'ARGENTO PER LA MIGLIORE ATTRICE A TRINE DYRHOLM.

Interpreti e ruoli

Trine Dyrholm (Anna), Ulrich Thomsen ; Helene Reingaard Neumann (Erik), Martha Sofie Wallstrom Hansen (Emma), Lars Ranthe (Freja), Fares Fares (Ole), Magnus Millang (Allon), Anne Gry Henningsen (Steffen), Julie Agnete Vang (Ditte), Mads Reuther (Mona), Rasmus Lind Rubin . (Jesper)

Soggetto

Periferia di Copenaghen, anni Settanta. Erik, docente di architettura eredita la vecchia casa di suo padre. E' una casa di dimensioni ampie e Anna, moglie di Erik e giornalista televisiva, ha l'idea di invitare un gruppo di amici a vivere con loro. Un gruppo di uomini, donne e bambini si trasferisce in quei locali, dove cominciano une vera e propria esperienza di 'comune'. Col tempo però alla tranquillità iniziale subentrano equilibri che si dimostrano estremamente fragili. Soprattutto quando Erik si innamora di Emma, una studentessa, che a sua volta si traferisce nella 'casa'...

Valutazione Pastorale

"Dall'età di 7 anni fino ai 19 -ricorda Vinterberg- ho vissuto in una comune. E' stato un periodo folle e fantastico, pieno di calore, corpi nudi, birra, discussioni di alto livello intellettuale, amore e tragedie personali. Da bambino vivevo ogni giorno come una fiaba...". E' importante questa premessa nella quale il regista personalizza alquanto la vicenda, e soprattutto ne 'storicizza' lo svolgimento. Il decennio dei Settanta è in effetti quello tipicamente legato all'idea della comune, come occasione suprema di ribellione contro il conformismo e la banalità del vivere quotidiano. Un periodo nel quale la cosiddetta 'contestazione giovanile' era riuscita a forzare e rompere certe regole, imponendo una forma di socialità sovversiva e rivoluzionaria. Il copione scritto da Vinterberg è coerente con ciò che i tempi hanno riservato alla cronaca, ossia la constatazione che le regole sono 'facili' da rispettare fino quando l'imprevedibile irrompe e la realtà deflagra fino ad essere incontenibile. L'idea di 'famiglia' si perde nella ricerca di una sostituzione non condivisa e nelle necessità che qualcosa finisca per essere non condiviso. Lo scenario insomma è preciso, in grado di mettere insieme il bello e il brutto, gli svantaggi e i vantaggi della vita in comune, di avviare un confronto aspro e probabilmente non risolvibile alla luce del senno del poi. Perché gli anni Settanta sono passati, e l'ondata della 'rivoluzione' giovanile ha sfasciato il tessuto sociale e ha lasciato sul terreno nostalgie e rimpianti per una bella utopia e per una battaglia di cambiamento forse persa in partenza. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirati nei quali sia possibile seguire il racconto come testimonianza autentica anche se un po' semplicistica dello svolgimento dei fatti.

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