LEBANON

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Giovani, Guerra, Morte, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Samuel Maoz
Durata
93'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Israele
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Nicolas Becker
Montaggio
Arik Lahav Leibovich

Orig.: Israele (2009) - Sogg. e scenegg.: Samuel Maoz - Fotogr.(Panoramica/a colori): Giora Bejach - Mus.: Nicolas Becker - Montagg.: Arik Lahav Leibovich - Dur.: 93' - Produz.: Uri Sabag, Einat Bikel, Moshe Edery, Leon Edery, David Silber, Benjamina Mirnik, Ilann Girard - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI (divieto derubricato il 21 febbraio 2012).

Interpreti e ruoli

Yoav Donat (Shmulik), Itay Tiran (Assi), Oshri Cohen (Hertzel), Michael Moshonov (Yigal), Zohar Strauss (Jamil), Dudu Tasa (ostaggio siriano), Ashraf Berhom (membro della falange), Reymonde Amsellem . (madre libanese)

Soggetto

Giugno 1982, prima guerra del Libano. Un carro armato isolato viene inviato a perlustrare una cittadina che é già stata bombardata dall'aviazione militare israeliana. Sono in quattro: Shmuel l'artigliere, Assi il capocarro, Herzl il servente, Ygal il pilota. Sembra una missione semplice, ma qualcosa sfugge al controllo, e ne esce una trappola mortale.

Valutazione Pastorale

Samuel Maoz ricorda: "Il 6 giugno 1982, alle 6:15 del mattino, uccisi un uomo per la prima volta nella mia vita. Non lo feci per scelta né perché mi era stato ordinato. Fu un'istintiva reazione di autodifesa... avevo 20 anni (...)Venticinque anni dopo quella infelice mattina che inaugurò la prima guerra del Libano, ho scritto la sceneggiatura di 'Lebanon' ". E' utile tenere presente questo quadro di fondo per capire quanto, nel copione, la parte 'personale' e quella più ampiamente 'storica' siano in grado di fondersi e di farsi documento vivo. Partendo da un dato individuale (il proprio ricordo), Maoz riesca a comporre una cronaca sofferta che riguarda una intera generazione, quella dei ventenni calati in una guerra che ha lasciato in molti il terribile trauma 'post bellico'. "Volevo parlare delle ferite emotive " aggiunge Maoz. Esordiente dopo un paio di corti, il regista dirige una storia serrata e asciutta, guidata dal claustrofobico occhio del carro armato come unico punto di vista. Scelta originale e azzeccata per un dramma profondo, monito per tutte le guerre purtroppo ancora in corso. Premiato con il Leone d'Oro a Venezia 2009, il film, dal punto di vista pastorale é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito per avviare riflessioni sui temi forti che propone. Attenzione é da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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