PROMISED LAND

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti**
Tematica
Cinema nel cinema, Famiglia - genitori figli, Metafore del nostro tempo
Genere
Metafora
Regia
Michael Beltrami
Durata
99'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Italia, Svizzera
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Orione Cinematografica
Musiche
Giovanni Venosta
Montaggio
Ilaria Fraioli

Orig.: Italia/Svizzera (2004) - Sogg. e scenegg.: Michael Beltrami, Steve Anderson, Francesca De Michelis, Richard Alexander - Fotogr.(Panoramica/a colori): Alexa Ihrt - Mus.: Giovanni Venosta - Montagg.: Ilaria Fraioli - Dur.: 99' - Produz.: Tiziana Soudani, Silvia Innocenzi, Giovanni Saulini.

Interpreti e ruoli

Chad Smith (Ethan Wildwood), Ruth Gerson (Vicky Dalton), Lalaine (Norma), Giuseppe Cederna (Mulligan), Patrick Bauchau (Jim Williamson), William Sanderson (Clark), Deborah Strang (Sue), Sonya Eddy (Claire), James Otis (Ray), Connie Sawyer . (Hazel)

Soggetto

Da giovanissimo, Ethan Wildwood é stato un attore cinematografico di grande successo. Tuttavia, dopo una candidatura all'Oscar, è andato incontro a delusioni, occasioni mancate, fallimenti. Oggi, abituatosi a vivere in modo occasionale, Ethan accetta l'incarico di un amico produttore italiano per realizzare brevi documentari 'on he road' attraverso gli Stati Uniti. Dopo molte interviste fatte a caldo lungo la strada, una sera Ethan incontra in un modesto locale quasi deserto Vicky, cantante country girovaga, con la quale comincia a parlare, venendo a sapere che la donna da molti anni é alla ricerca della figlia adolescente scomparsa in circostanze misteriose. Commosso dalla vicenda e dal dolore di Vicky, Ethan decide di aiutarla, insieme a Norma, una giovane che poco prima si è rifugiata nella macchina-feticcio di lui. E' proprio Norma ad offrire gli indizi per arrivare a ricostruire i fatti, e a dare la certezza della tragica fine della figlia di Vicky. Ora Ethan incontra di nuovo il suo amico produttore e, alla proposta di nuovi lavori da svolgere, stavolta risponde di no. Toglie dalla macchina i simboli del suo passato, deciso a cominciare finalmente una vita più seria e autentica.

Valutazione Pastorale

Nato a Colonia, studente di cinema in California, attivo presso la televisione svizzera, Michael Beltrami chiarisce che il soggetto é ispirato a una persona realmente esistente, un aspirante attore conosciuto sull'Hollywood Boulevard a Los Angeles e divenuto l'emblema di tutti coloro che sognano di fare cinema, non ci riescono e allora si chiudono in un proprio mondo, perdendo contatto con la realtà. Magari il tema non é nuovo, ma è merito del copione proporlo nella forma di un approccio scarno e disincantato, intrecciandolo ad altri ugualmente validi e pertinenti: la ricerca del figlio smarrito, la quotidianità del cittadino anonimo, la capacità di ricominciare da zero. A tenere saldi i vari momenti della narrazione c'è, é evidente, la dicotomia tra vita vera e vita inventata, gli scarti tra illusione e realtà, tra sogno e verità. Da qui il protagonista prende il via per quel percorso che, cominciato sulle strade deserte, deve condurlo dentro se stesso alla scoperta di una nuova identità. Operazione non facile, perché condotta sullo sfondo di quell'America amara, nascosta, sconosciuta che vive all'ombra dei lustrini hollywoodiani. Intimista, costruito per sottrazioni più che per aggiunte, il film ha un andamento un po' sottotono e chiede più partecipazione emotiva che non razionale. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in occasioni mirate come avvio alla discussione sui molti temi sopra ricordati (cinema/realtà; cinema/identità; rapporto tra documentario e fiction...).

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