Orig.: Stati Uniti (2011) - Sogg. e scenegg.: Terrence Malik - Fotogr.(Panoramica/a colori): Emmanuel Lubezki - Mus.: Alexandre Desplat - Montagg.: Hank Corwin, Jay Rabinowitz, Daniel Rezende, Billy Weber, Mark Yoshikawa - Dur.: 139' - Produz.: Sarah Green, Bill Pohlad, Brad Pitt, Dede Gardner, Grant Hill.
Interpreti e ruoli
Brad Pitt (sig. O'Brien), Jessica Chastain (sig.ra O'Brien), Sean Penn (Jack), Fiona Shaw (nonna), Joanna Going (moglie di Jack), Hunter McCracken (Jack giovane), Laramie Eppler (RL), Tye Sheridan (Steve), Jessica Fuselier (guida), Irene Bedard (fattorina)
Soggetto
Midwest anni Cinquanta. Il padre, cristiano rigoroso, musicista frustrato, esige dai tre figli maschi un rispetto assoluto. La madre guarda, soffre ma è disposta alla gioia e al perdono. Il fratello più piccolo muore suicida in circostanze misteriose. Jack, il più grande, vive oggi a New York, e non si è ncora liberato di quel doloroso ricordo.
Valutazione Pastorale
Nato nel 1943, Malick ha girato appena quattro film a partire dall'esordio nel 1973 con "La rabbia giovane". Questo n° cinque è ancora una volta destinato a spiazzare e disorientare. Attraverso lunghi, sofferti flasback, il racconto dipana l'evolversi dei rapporti tra genitori e figli, il padre duro e rigoroso, la madre tenera e remissiva. Dopo la frase iniziale tratta da Giobbe, ecco il copione dirigersi sui sentieri impervi e scoscesi del rapporto tra Bene e Male. Malick si affida alla descrizione di una vera e propria Cosmogonia: una lunga parentesi dedicata al Mondo in ebollizione tra eruzioni, lave e sommovimenti tellurici. Siamo al centro del Caos, da cui nascerà la Terra, ossia, dopo gli animali preistorici con la loro bruta ferinità, l'uomo e la donna. Quindi la bellezza del Creato e la caduta nel peccato. Dalla Macrostoria dei pianeti e dei mondi lontani nel cielo si discende alla microstoria, rappresentata dalla cittadina del Midwest. L'uomo solo nell'universo? Malick immagina un aldilà desolato e poetico, luogo del possibile incontro tra Fede e Speranza. Film difficile da raccontare, fatto di pagine visionarie che lo avvicinano ad un poema epico-filosofico, denso di spiritualità se non di afflato religioso. Film per niente accomodante, al quale bisogna lasciarsi andare e che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben ricordando che si tratta della proposta di un'opera affascinante e complicata, che dura 139'.