THYSSENKRUPP BLUES

Valutazione
Accettabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Lavoro
Genere
Documentario
Regia
Pietro Balla
Durata
73'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Indipendenti
Musiche
brani di autori vari
Montaggio
Eleonora Cao, montatrice aggiunta Francesca Vaschetti

Orig.: Italia (2008) - Sogg. e scenegg.: Pietro Balla, Monica Repetto - Fotogr.(Panoramica/a colori): Francesca Frigo, Andrea Parena - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Eleonora Cao, montatrice aggiunta Francesca Vaschetti - Dur.: 73' - Produz.: Deriva Film in coproduzione con Esperia Film, Babydoc Film.

Soggetto

Dalla Calabria, Carlo si è trasferito a Torino dove é operaio alla ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni. Nell'aprile 2007 l'azienda decide di smantellare lo stabilimento e avvia la cassa integrazione. Carlo, per sopravvivere, torna in Calabria dalla sua famiglia. All'improvviso però la dirigenza cambia idea, Carlo viene richiamato al lavoro in una situazione precaria perché la manutenzione delle macchine é stata da tempo sospesa. Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 alla ThyssenKrupp torinese scoppia l'inferno. Le fiamme travolgono i sette operai al lavoro, bruciandoli vivi. Carlo quel giorno aveva fatto il turno di pomeriggio. Una telefonata all'alba lo avverte del disastro. Lo stabilimento chiude definitivamente. Carlo torna di nuovo in Calabria. Ma niente è più come prima.

Valutazione Pastorale

La testimonianza di Carlo, 30 anni, non coinvolto direttamente ma testimone forte del lavoro, delle condizioni, della fatica quotidiana dei compagni, fa da filo conduttore alla ricostruzione di una tragedia impossibile da dimenticare. I due autori, Pietro Balla e Monica Repetto, fanno una scelta tendente a far capire a poco a poco il clima nel quale è maturato il dramma, montando sequenze del 'dopo' con spezzoni di inchieste televisive e manifestazioni di protesta. Il tono é improntato ad una rabbia infinita, allo sgorgare di un dolore profondo che non si potrà mai rimarginare. L'irrazionalità di un episodio che si poteva evitare, non cedendo a logiche aberranti di produzione e di profitto, esce da interviste, commenti, dichiarazioni. Riuscendo tuttavia a conservare la dignità di un lutto che almeno dopo la morte chiede di essere vissuto nel silenzio. Un prodotto equilibrato e coinvolgente che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in successive occasioni come avvio alla riflessione sull'urgente, triste argomento della sicurezza sul lavoro.

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