TOMMASO

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Cinema nel cinema, Donna, Famiglia - genitori figli
Genere
Commedia
Regia
Kim Rossi Stuart
Durata
97'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
01 Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Kim Rossi Stuart, Federico Starnone Kim Rossi Stuart
Musiche
Ratchev & Carratello
Montaggio
Marco Spoletini

Orig.: Italia (2016) - Sogg.: Kim Rossi Stuart - Scenegg.: Kim Rossi Stuart, Federico Starnone - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gian Filippo Corticelli - Mus.: Ratchev & Carratello - Montagg.: Marco Spoletini - Dur.: 97' - Produz.: Carlo Degli Esposti per Palomar con Rai Cinema - 73^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2016)FUORI CONCORSO.

Interpreti e ruoli

Cristiana Capotondi (Federica), Camilla Diana (Sonia), Jasmine Trinca (Chiara), Kim Rossi Stuart (Tommaso), Dagmar Lassander (Stefania), Renato Scarpa (Mario), Serra Ylmaz (Alberta), Edoardo Pesce (Gianni), Melissa Bartolini (Marcella), Alessandro Genovesi . (regista), Gabriella Infelise (farmacista), Giovanna Monaci (ragazza col chihuahua), Valentina Reggio . (universitaria)

Soggetto

Ormai arrivato alla disperazione, Tommaso, attore quarantenne, riesce a liberarsi della presenza di Chiara, sua compagna da anni. Finalmente solo, pensa di poter essere disponibile per nuove avventure e nuove ragazze. Alla prova dei fatti, pur essendo di bella presenza, disponibile e gentile, ogni donna che vede sembra fatta apposta per metterlo in crisi. Quando conosce Sonia, giovane e disinibita cameriera di campagna, i ruoli sembrano rovesciarsi...

Valutazione Pastorale

Nel suo film d'esordio (Anche libero va bene, 2006), Kim Rossi Stuart diceva di voler tornare a riflettere sull'infanzia, un periodo della vita sul quale ognuno dovrebbe riflettere più spesso e con maggiore attenzione. Quel rapporto in questa seconda opera riprende, magari da un'altra prospettiva, on un'infanzia vista di scorcio, quasi di nascosto, e soprattutto quando quel 'bambino' è rimasto prigioniero di un altro legame ineliminabile, quello con l'elemento femminile. Ecco allora Tommaso aggirarsi per le strade di Roma e, ricordando "L'uomo che amava le donne" di truffautiana memoria, osservare rappresentanti dell'altro sesso e sognare di possederle seduta stante. Forse una malattia, o un vizio assurdo. Tommaso va da Mario, lo psicanalista, che si sforza di convincerlo e di aiutarlo a cambiare atteggiamento. Ci vuole la conoscenza con Sonia per richiamarlo a qualcosa di più estremo e rischioso. Nella seconda parte, il copione indulge a ripiegarsi su una sorta di confronto di memoria a distanza. La mamma, il papà che riappare, l'acqua come vita, i nervosismo come zona di recupero mentale. Tommaso arriva alla fine indeciso e incerto sul da farsi. Il ruolo di attore non gli si adatta, la biografia viene esclusa. Che film è allora quello che abbiamo visto?. Forse la proiezione nell'alto dei cieli di sogni e di fantasie non raggiungibili. Eppure è vero: il film è talmente storto, sbandato e pencolante che deve esserci per forza qualcosa di nascosto tenerlo in piedi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. La cripticità e la delicatezza della materia scelta lo rendono adatto ad un pubblico di adulti preparati alla riflessione e alla introspezione razionale.

Le altre valutazioni

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