TRIANGLE

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti *
Tematica
Donna, Famiglia, Lavoro, Politica-Società
Genere
Documentario
Regia
Costanza Quatriglio
Durata
63'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Triangle
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Costanza Quatriglio Nella Condorelli, Costanza Quatriglio
Musiche
Teho Teardo
Montaggio
Letizia Caudullo

Orig.: Italia (2014) - Sogg.: Nella Condorelli, Costanza Quatriglio - Scenegg.: Costanza Quatriglio - Fotogr.(Normale/a colori): Vincenzo Condorelli - Mus.: Teho Teardo - Montagg.: Letizia Caudullo - Dur.: 63' - Produz.: Marco Visalberghi per DocLab e Nella Condorelli per Factory Film.

Interpreti e ruoli

Mariella Fasanella . (se stessa)

Soggetto

Nel 1911 l'ottavo piano del grattacielo di New York tra Washington Square e Greene Street dove si trova la fabbrica Triangle va a fuoco e nell'incendio muiono oltre cento operaie. Cento anni dopo, a Barletta nel 2011, altre operaie tessili muiono sotto le macerie di un maglificio fantasma. Estratta viva da quelle macerie, Mariella Fasanella accetta a distanza di qualche tempo di ricordare quegli avvenimenti, di tornare con la memoria su una situazione personale che le fa sentire addosso tutto il peso del mondo. Scorrono le immagini di cento anni fa accanto a quelle della Barletta di oggi. E sembra che non sia trascorso molto tempo.

Valutazione Pastorale

Costanza Quatriglio continua a proporre un modo di raccontyare che unisce materiale d'archivio a spezzoni di interviste e inchieste: per arrivare ad un sintesi che veramente scavalca ogni barriera di incertezza tra finzione e realtà per arrivare con emozione, sensibilità e orgoglio nei territori della verità, umana, sociale, politica. "Narrare il lavoro -spiega- è di per sè una delle sfide più difficili percgé gli agguati si amplificano e posono diventare trappole. Il crollo della palazzina a Barletta nel 2011 è dinonimo delle rovine sotto cui hanno perso la vita tanti nuovi schiavi: implosione di una civiltà fondata sul mito della forza che nel Novecento si chiamava oppressione sociale". Suscita anche stavolta ammirazione e plauso il tono deciso e insisme pacato,nitido e diretto con cui la regista sceglie le immagini. Una intelligenza creativa al servizio di una denuncia che non necessita di urlare, sbraitare o gridare. Ogni fotogramma parla da solo. Quatriglio ha il senso del concreto, evita ogni retorica, impedisce lo schierarsi ideologico. E' sufficiente stare dalla parte di chi subisce, ossia dalla parte dell'uomo, della donna, di chi subisce pavide violenze quasi senza protestare. Filmduro, vero, anche commovente che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consiglibile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come avvio alla riflessione sui molti, argomenti che la vicenda suscita.

Le altre valutazioni

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